19 Aprile 2024 - 06:08

Svizzera: arrestato 53enne colpevole di gestire 90 casinò clandestini

Il Ministero pubblico solettese ha accusato un 53enne, presunta mente di una vasta organizzazione illegale, di violazione della legge federale sul gioco d’azzardo e diversi altri reati. L’uomo si trova

16 Maggio 2019

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Il Ministero pubblico solettese ha accusato un 53enne, presunta mente di una vasta organizzazione illegale, di violazione della legge federale sul gioco d’azzardo e diversi altri reati. L’uomo si trova in detenzione preventiva. L’uomo è accusato di aver allestito, gestito e ampliato costantemente un sistema di Casinò con oltre 90 locali in varie parti della Confederazione, tra il 2013 e il 2017, senza alcuna autorizzazione, indica in una nota odierna la Procura del canton Soletta.

La mafia curdo-turca legata alle scommesse era attiva principalmente nei cantoni di Soletta, Berna, Basilea Città e Basilea Campagna. Con l’aiuto di diverse persone, che agivano in qualità di partner, tecnici, esattori di denaro e contabili, l’uomo avrebbe generato una somma di almeno 20 milioni di franchi. Nel corso del procedimento sono state effettuate oltre 20 perquisizioni domiciliari e sono state sequestrate più di 200 slot-machine, “mangiasoldi” illegali, armi e anche veicoli appartenenti all’organizzazione. Inoltre, le autorità hanno confiscato contanti e averi bancari per una somma superiore a 100’000 franchi.

Oltre al procedimento nei confronti del 53enne turco, il Ministero pubblico sta conducendo inchieste penali nei confronti di altre 13 persone, mentre una persona è già stata condannata con rito abbreviato per violazioni alla legge federale sul gioco d’azzardo. Il rito abbreviato è previsto anche nel caso del 53enne turco. Il procedimento, lungo e costoso secondo la procura, ha portato a oltre 300 interrogatori. Tra il 2012 e il 2015 le autorità di diversi cantoni hanno ricevuto lettere anonime relative a un gruppo curdo-turco che gestiva attività di gioco d’azzardo e scommesse illegali. Nell’ambito di queste attività illegali, vi sarebbero state intimidazioni e ricatti, con richieste di denaro ripetutamente ribadite anche con la forza e minacce con l’aiuto di armi.

L’uomo è tra le altre cose accusato di aver impiegato giovani donne provenienti dall’est dell’Europa nei locali in cui aveva installato queste slot-machine. Secondo la Procura, le donne dovevano lavorare fino a 12 ore al giorno, per sei giorni alla settimana, senza un valido permesso di lavoro. Il 53enne dovrà ora rispondere pure di ripetuta coazione, favoreggiamento e infrazione alla legge federale sugli stranieri.

 

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