19 Aprile 2024 - 10:20

Stato-Enti locali. La Camera avvia la discussione sulla risoluzione Barbanti

Nella giornata di ieri, la Commissione Finanze della Camera ha avviato la discussione della risoluzione presentata dall’on. Sebastiano Barbanti di Al relativa all’attuazione della normativa che prevede la pianificazione dei

01 Ottobre 2015

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Nella giornata di ieri, la Commissione Finanze della Camera ha avviato la discussione della risoluzione presentata dall’on. Sebastiano Barbanti di Al relativa all’attuazione della normativa che prevede la pianificazione dei punti di raccolta del gioco per contrastare i fenomeni di dipendenza.

La risoluzione sottopone all’attenzione del Governo la questione relativa ai circa 160 comuni che hanno sottoscritto un «Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo», con cui chiedono di avere più poteri di programmazione, controllo e ordinanza per regolamentare il fenomeno del gioco legale e limitare le potenziali conseguenze sociali sui territori che amministrano.

Nel frattempo questi comuni hanno adottato diversi provvedimenti riguardanti l’argomento, in alcuni casi considerati illegittimi dai tribunali amministrativi. In particolare:

a) sotto il profilo urbanistico, sono state attuate varianti al regolamento urbanistico edilizio che limitano l’insediamento delle sale da gioco in alcune porzioni del territorio comunale;

b) sotto il profilo delle pubbliche affissioni, c’è chi è intervenuto sul Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni verificando la possibilità di vietare la pubblicità del gioco d’azzardo sul territorio comunale;Pag. 57

c) sotto il profilo di polizia urbana, alcuni comuni hanno inserito specifici regolamenti sulle sale da gioco cercano di definire le distanze degli apparecchi da zone considerate «sensibili» come scuole, parchi, chiese, fino a stabilire orari di apertura e chiusura delle sale stesse;

d) sotto il profilo tributario, alcuni comuni hanno scelto di agire sulla tassazione locale prevedendo l’applicazione dell’aliquota massima dell’IMU per le sale giochi e i bar con slot machine e conseguenti agevolazioni per gli esercizi che, invece, hanno scelto di non installarne nei propri esercizi.

 

Barbati, durante la discussione di ieri ha evidenziato come tale problematica sia insorta a causa di un colpevole ritardo delle istituzioni statali, le quali non hanno emanato la normativa quadro nazionale. In presenza di tale vuoto normativo, nelle circa 160 città sopra citate siano stati adottati regolamenti di polizia urbana con i quali si è stabilita una pianificazione, nonostante sulla materia non siano le autorità municipali competenti ad emanare la normativa di riferimento, segnala come, alla luce di tale vuoto normativo, il giudice amministrativo abbia censurato tale comportamento e contemporaneamente la regione Piemonte sia ricorsa persino alla leva fiscale, con il concreto rischio di eccedere le proprie competenze in materia.

 

Per quanto riguarda la magistratura amministrativa, il TAR dell’Emilia Romagna, in seguito all’emanazione di un regolamento di polizia urbana della città di Bologna, ha dichiarato l’atto illegittimo «in quanto la norma di fatto prescrive nuovi limiti distanziometrici tra i locali in questione e i cosiddetti luoghi «sensibili», la cui introduzione, o modificazione, nell’ordinamento, compete esclusivamente al legislatore nazionale, secondo quanto prescrive il decreto-legge n. 158 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189 del 2012». Nella stessa sentenza è stato richiamato altresì una precedente sentenza, sempre del TAR Emilia-Romagna sez. II, del 20 ottobre 2014, n. 976, nel quale il giudice amministrativo aveva già sostenuto che «la pianificazione delle sale da gioco e la riallocazione di quelle prossime a siti sensibili appartiene all’Amministrazione autonoma dei monopoli, come chiaramente indicato nel comma n. 10 dell’articolo 7 del decreto-legge n. 158 del 2012. Tale attribuzione esclusiva trova conferma anche nella legge regionale n. 5 del 2013 la quale, all’articolo 6, secondo comma, prevede che i comuni possono dettare previsioni Pag. 58urbanistiche sulle sale da gioco solo nel rispetto delle pianificazioni di cui al suddetto comma n. 10 dell’articolo 7 del decreto-legge n. 158 del 2012».

Con riferimento alla regione Piemonte, la legge regionale finanziaria approvata nel febbraio 2014 ha previsto una serie di misure restrittive nei confronti dei titolari di esercizi commerciali che, pur nel rispetto della legge, hanno consentito il gioco legale nei propri locali, e premiali nei confronti di chi sceglie di non installare slot machine: infatti, la predetta legge finanziaria, all’articolo 7 prevede che dal 1o gennaio 2015, per tre anni, l’aliquota IRAP sia ridotta dello 0,92 per cento per gli esercizi che provvederanno volontariamente alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco e nello stesso tempo che aumenti dello 0,92 per cento a carico di quegli esercizi nei quali gli apparecchi ludici resteranno installati.

 

“La risoluzione – ha ricordato Barbanti – vuole impegnare il Governo ad assumere le iniziative urgenti e dovute per l’emanazione concertata del decreto da parte dei Ministri competenti, anche al fine di dare valenza effettiva al principio dello Stato costituzionale di diritto, garantire la certezza dello stesso, evitare giudicati differenti da parte dei giudici amministrativi ulteriormente aditi per risolvere questioni analoghe a quelle in esame, evitare di appesantire ulteriormente i tempi biblici che affliggono i tribunali e ridurre le spese superflue allocandole diversamente per ottimizzare il servizio giustizia, dettando le norme necessarie e corrette di imposizione fiscale. Tale esigenza risulta ancor più impellente alla luce del fatto che il Governo non ha saputo esercitare nei termini prescritti la delega per la riforma di tale settore prevista nella legge n. 23 del 2014”.

La risoluzione impegna altresì l’Esecutivo ad assumere iniziative per prevedere una moratoria dell’applicazione della normativa nazionale solo parzialmente emanata, in attesa che essa venga perfezionata con l’emanazione degli atti mancanti, per evitare che le azioni di supplenza messe in atto dagli enti locali vengano poste nel nulla con grave nocumento della popolazione, in particolare di quella afflitta da ludopatia.

 

PressGiochi