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Stabilità 2015: i numeri per la difesa in giudizio dei gestori a cui la vera rinegoziazione è stata negata

Come a tutti noto, la proposta AS.TRO di rinegoziazione non è una “presa di posizione” qualsiasi, ma una piattaforma negoziale formalmente discussa al MEF, pochi giorni prima della scadenza della

26 Ottobre 2015

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Come a tutti noto, la proposta AS.TRO di rinegoziazione non è una “presa di posizione” qualsiasi, ma una piattaforma negoziale formalmente discussa al MEF, pochi giorni prima della scadenza della prima rata di pagamento dei 500 milioni, al cospetto di tutte le rappresentanze di categoria del settore.

Detta piattaforma è stata valutata da tutti i presenti, e “istituzionalmente” accettata dai Concessionari all’esito di una trattativa, e per tale ragione assunta da AS.TRO come modello di rinegoziazione collettiva per tutti i gestori che all’onere normativo volessero assolvere in modalità trasparenti e sostenibili.

Ai gestori a cui la rinegoziazione AS.TRO è stata “respinta” (o peggio dichiarata come non pervenuta nonostante prova contraria, o peggio ancora accettata solo in acconto sul maggior avere determinato UNILATERALMENTE dal Concessionario), l’Associazione chiede la evidenza documentale di dette circostanze.

In dette circostanze, sarà cura dell’Associazione adottare delle “segnalazioni” al MEF, e all’A.D.M., in prima istanza, ma anche al T.A.R. Lazio, alla Corte dei Conti, in seconda battuta, per evidenziare la reale “gestione” del fenomeno “stabilità 2015”, assunta da alcuni Concessionari.

In seguito si riportano le tabelle sulla base delle quali si è discusso e raggiunto l’accordo sopradescritto, le cui evidenze numeriche sono talmente inconfutabili da rendere solare sia il “percorso” attraverso il quale si è svolta la “trattativa primaverile”, sia il compromesso raggiunto dai gestori per “lealtà al sistema”.

Chi ha sposato questa linea, pertanto, è in grado di dimostrare in ogni sede di aver approntato il massimo sforzo sostenibile, e quindi di non poter essere perseguito a titolo di violazione di legge.

La prima tabella dimostra la reddittività media dei due prodotti coinvolti dalla legge di stabilità, ovvero “l’AWP” e “la VLT”, ed in particolare attesta la diversa capacità contributiva dei due diversi congegni.

 

 

tab1

 

La seconda tabella dimostra l’insostenibilità dei criteri utilizzati da alcuni concessionari di rete telematica per la “rinegoziazione degli agi”, ed in particolare attesta come il “segmento” VLT abbia ricevuto, rispetto alla propria capacità contributiva, una enorme agevolazione mentre il “segmento” AWP abbia ricevuto una corrisponde penalizzazione.

tab2

 

Al cospetto di questi dati, oggettivamente non confutabili, la trattativa si era conclusa con l’accordo “transattivo e bonario” del 70 % (fino al) per le AWP e del 30 % per le VLT, laddove, “il 70” avrebbe dovuto rappresentare il limite massimo di contribuzione della AWP, in ragione di quei particolari casi in cui il Proprietario delle awp beneficia di straordinarie condizioni contrattuali e, quindi, reddituali.

 

Questi i dati che saranno trasmessi nelle sedi competenti a valutare quali condotte abbiano cagionato danno erariale, e quali, invece, siano apprezzabili in termini di adeguamento alla normativa.

 

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