28 Marzo 2024 - 22:34

Spagna. Pastor (DGOJ): “Nessun allarme sociale sull’accesso dei minori al gioco online”

Sulle informazioni che abbiamo sull’acceso dei minori al gioco online sappiamo che questo fenomeno è residuale e non c’è nessun tipo di allarme pubblico, tuttavia lavoriamo costantemente per implementare nuove

29 Ottobre 2018

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Sulle informazioni che abbiamo sull’acceso dei minori al gioco online sappiamo che questo fenomeno è residuale e non c’è nessun tipo di allarme pubblico, tuttavia lavoriamo costantemente per implementare nuove tecniche di controllo per vietare il gioco tra i minori.

E’ quanto ha dichiarato Cecilia Pastor, vicedirettore generale de la Inspección del Juego presso l’autorità spagnola GGOJ in una intervista rilasciata alla testata online Infoplay.

“Presso il Dipartimento di gestione del gioco – ha affermato Pastor – siamo particolarmente sensibili a questo compito ed è per questo che fin dall’inizio abbiamo lavorato per fornire i mezzi per evitare che minori e autoesclusi potessero accedere al gioco.

Nel 2012 è stato lanciato il servizio di verifica del giocatore online, che consente di verificare l’identità del partecipante, nonché di verificare la loro presenza nel Registro generale delle interdizioni di gioco d’accesso (RGIAJ). Il controllo di identità consente all’operatore di determinare, tra le altre strutture, se l’ID di un giocatore – o il NIE nel caso di residenti stranieri – appartiene a un minore.

Nel 2016 siamo riusciti a fare un passo avanti nei meccanismi di protezione con l’avvio di una procedura per il monitoraggio permanente degli operatori. Gli operatori di gioco riferiscono alla Direzione generale per la regolamentazione del gioco d’azzardo informazioni sull’attività che svolgono, rendendo possibile un controllo permanente delle persone che partecipano e delle transazioni che hanno luogo. Da queste informazioni è possibile monitorare in modo permanente la conformità dei dati con determinati requisiti relativi alla protezione dei giocatori che sono considerati particolarmente critici.

Il principale rischio di frode nelle piattaforme di gioco è l’imitazione di identità. Sebbene con le informazioni disponibili non sia sempre possibile conoscere lo scopo ultimo di queste pratiche, è certo che potrebbero essere utilizzate per evitare controlli di accesso per minori, persone con problemi nel gioco o persone legate allo sport.

In DGOJ, riteniamo che, per raggiungere questo obiettivo di protezione dei minori e soggetti proibiti, sia necessario rafforzare i meccanismi di verifica dell’identità. Per questo motivo, stiamo promuovendo una nuova risoluzione che modifica il processo di registrazione degli utenti nelle piattaforme. Con questa nuova procedura di registrazione, oltre alla verifica online dei dati di identità, l’operatore deve eseguire un controllo documentale dell’identità dei giocatori. I giocatori con documenti non verificati possono depositare fino a un limite di 150 euro e partecipare ai giochi, ma non possono ritirare i premi. Con questa iniziativa, sarà più difficile per i minori accedere e partecipare al gioco.

Inoltre – ha annunciato Pastor – stiamo implementando nuove linee di azione.

Nei casi in cui i minori cercano di registrarsi su una piattaforma di gioco utilizzando la propria identità, ma modificando i dati relativi all’età, il sistema di verifica automatica dell’identità avvisa l’operatore che i dati inseriti sono errati. In questo modo viene impedita la registrazione, ma l’operatore non sa se è minore. Stiamo lavorando per espandere la funzionalità del servizio in modo che l’operatore sia informato che questa identificazione errata è dovuta a un tentativo di registrazione di un minore. Con queste informazioni, l’operatore può includere ulteriori controlli utilizzando altri dati di connessione disponibili (accesso IP, dispositivo, e-mail, numero di telefono, …) al fine di prevenire futuri tentativi di accesso utilizzando altre identità.

La protezione dei minori –conclude l’ufficiale spagnolo – è una priorità per questa Direzione generale. I minori non hanno accesso agli operatori di gioco d’azzardo autorizzati poiché è richiesta una preventiva identificazione e i dati relativi all’identità e all’età sono in contrasto con il database DNI della Direzione Generale della Polizia. Nel momento in cui viene verificato che un giocatore è minore, l’operatore gli impedisce l’accesso. Tuttavia, è possibile che vi sia un caso in cui un minore possa accedere alle piattaforme di gioco in modo fraudolento, falsificando i dati di identità o utilizzando un’altra identità. Con la collaborazione della Polizia abbiamo persino potuto verificare i casi di furto d’identità con il consenso.

Con le informazioni che abbiamo, sappiamo che il numero di minori che potrebbero accedere alle piattaforme di gioco è residuale e non c’è nessun motivo di allarme pubblico”.

 

PressGiochi