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Sardegna. Pelligra (Slotmob): “Senza il gioco d’azzardo, baristi e tabaccai ci sarebbe ugualmente”

“Spero che entro l’anno si possa avere una legge che regolamenti e contrasti l’azzardo di Stato. C’è una forte volontà politica di arrivare ad una legge”. Lo afferma il professor

06 Novembre 2018

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“Spero che entro l’anno si possa avere una legge che regolamenti e contrasti l’azzardo di Stato. C’è una forte volontà politica di arrivare ad una legge”. Lo afferma il professor Vittorio Pelligra, docente di Politica economica all’Università di Cagliari e cofondatore del movimento slotmob, commentando l’audizione avuta nei giorni scorsi dalla Commissione Salute del Consiglio Regionale, dove sono in corso i lavori per definire i criteri con i quali verrà impostata la legge sul fenomeno azzardo.

 

“Sono stati raccolti e unificati un unico testo – spiega – le tre proposte di legge presentate negli ultimi anni da vari consiglieri dell’attuale maggioranza. Si tratta di una legge modellata sulla falsa riga di altri provvedimenti simili già in vigore in altre Regioni, come in Lombardia, che l’ha approvata di recente ed ha già resistito a vari ricorsi che sono stati presentati al Tar.

 

Tutte le contro-deduzioni che vengono portate a favore della legittimazione del settore sono fallaci – afferma il docente -. La prima cosa non vera è che l’azzardo legale scaccia quello illegale: in realtà i dati dimostrano che con la crescita dell’azzardo legale aumenta quello illegale, perché la malavita organizzata va al traino dell’azzardo legale facendogli concorrenza; il sistema legale crea i giocatori i quali però finiscono nelle maglie di quello illegale, visti i profitti più alti e l’assenza di tasse, facendone così crescere il business. Non c’è concorrenza ma una complementarietà.

C’è poi un altro punto. I posti di lavoro. Si dice che ci sono 140mila lavoratori nel settore. In realtà 30mila sono quelli legati al settore dell’azzardo. Il resto viene dall’indotto, tabaccai o baristi che vendono prodotti di lotterie istantanee o ritirano scommesse. Ascrivere questi lavoratori al settore dell’azzardo è una forzatura, dato che baristi e tabaccai ci sarebbe ugualmente”.

PressGiochi

 

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