25 Aprile 2024 - 01:33

Roberti (Procuratore DNA): “Agenzie scommesse e giochi online nel mirino della camorra”

“Settore da tempo eletto dalle organizzazioni camorristiche ad uno degli ambiti entro i quali appare più conveniente reinvestire profitti criminosi è quello delle agenzie di scommesse che – per la

11 Marzo 2016

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“Settore da tempo eletto dalle organizzazioni camorristiche ad uno degli ambiti entro i quali appare più conveniente reinvestire profitti criminosi è quello delle agenzie di scommesse che – per la sua peculiare ramificazione territoriale (che può corrispondere alla dislocazione delle singole agenzie di una determinata società di raccolta di scommesse sportive), oltre che per la stretta relazione con il gioco on-line, per sua natura, dematerializzato – spesso implica il coinvolgimento di più di un sodalizio criminale. Su questo terreno spesso si formano e consolidano alleanze o, viceversa, si consumano sanguinose rotture”.

Lo dichiara il Procuratore Franco Roberti in occasione della presentazione al Parlamento della Relazione annuale della Direziona nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

Come afferma il Procuratore, “L’ambito imprenditoriale in questione, al contrario di altri che vengono tradizionalmente assegnati all’interesse della camorra e che non presentano particolari difficoltà esecutive, richiede un certo grado di esperienza, anche – ad esempio- nei contatti con i referenti delle società che raccolgono scommesse sportive (per lo più straniere). E’ allora evidente che chi entri in relazione con un sodalizio camorristico per soddisfare tali finalità non può che rivestire almeno il ruolo di persona in grado di contribuire significativamente al rafforzamento economico dell’organizzazione e dello stesso suo incremento sotto il profilo della capacità – anche rispetto ad altri clan- di inserirsi in un circuito potenzialmente assai vantaggioso.

La gestione criminale del gioco on-line si muove –in un certo senso- nel solco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il video-poker, l’interesse manifestato dalla camorra verso questo settore è stato ampiamente esplorato specie con riferimento al coinvolgimento della maggior parte dei clan napoletani e campani nelle attività delle medesime famiglie di imprenditori”.

 

La relazione sottolinea l’operatività delle cosche calabresi della ndrangheta in tutti gli ambiti, sia quelli più specificamente criminali – dal traffico internazionale di stupefacenti e delle armi all’attività estorsiva, praticata con modalità diverse e sempre più sofisticate – che quelli apparentemente relativi alla cd. economia legale, dagli appalti pubblici alle attività imprenditoriali, nel settori del commercio, dei trasporti, dell’edilizia ed in quello di giochi e scommesse, soprattutto on line.

 

Nella Relazione inoltre si cita in particolare l’operazione Gambling.

Si legge: L’operazione, per molti aspetti più importante, dell’area Reggio Centro, è quella, denominata “GAMBLING”, (proc. 7497/14 mod. 21) eseguita il 22 luglio 2015 a carico di 45 indagati (nr. 28 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nr. 13 arresti domiciliari, nr. 4 divieti di dimora con obbligo di presentazione alla p.g.,) nonché con il sequestro di nr. 11 società estere, n.45 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse operanti sul territorio nazionale, di oltre n. 1500 punti commerciali per la raccolta di giocate, di n. 88 siti nazionali e internazionali di “gambling on line”, nonchè di innumerevoli immobili, il tutto per un valore stimato pari a circa 2 miliardi di euro. Plurimi i dati di rilievo di quest’indagine, il primo dei quali va individuato nel fatto che la stessa è stata condotta, in piena sinergia, da tutte e 4 le forze di polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Squadra Mobile della Polizia di Stato e D.I.A. di Reggio Calabria, unitamente allo S.C.I.C.O. e al Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della GDF. Dunque la DDA di Reggio Calabria ha avuto la capacità di coordinare diverse forze di polizia giudiziaria, facendo in modo che ognuna fosse concentrata su un aspetto della complessa attività, con successiva messa in comune, dei dati investigativi raccolti, grazie ai quali è stata acclarato – ed è questo altro dato significativo dell’estrema importanze dell’indagine – il controllo, da parte della ndrangheta, di ampi settori delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo, avvalendosi di società estere di diritto maltese, di innumerevoli siti internet di scommesse “on line” e di una rete commerciale strutturata gerarchicamente, rappresentata anche da imprese colluse con la camorra e la mafia, che ha distribuito provvigioni a cascata ai partecipi, riciclando, in tal modo, ingenti proventi illeciti e realizzando anche rilevantissime violazioni fiscali. L’indagine ha consentito di acclarare che il nucleo originario dell’organizzazione criminale si è formato sul territorio reggino, allargando, poi, nel tempo, la sua operatività in tutta Europa, acquisendo il controllo di società in Austria, in Spagna e in Romania e realizzando una stabile base operativa a Malta, operando, anche con l’utilizzo di licenze delle Antille olandesi e di Panama. L’avvenuta esecuzione delle misure cautelari – personali e reali – oltre che a Malta ed in Calabria, anche in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto, è dato, in sé, significativo della extraterritorialità della ndrangheta, organizzazione, per come detto, in grado, da tempo, di operare ben al di là del confine calabrese e di quello italiano.

 

PressGiochi

Fonte immagine: Franco Roberti in una foto d'archivio dell'8 aprile 2013. Roberti e' stato nominato nuovo Procuratore Nazionale Antimafia dal Csm, il 25 luglio 2013. Succede a Piero Grasso, attuale presidente del Senato. ANSA / CIRO FUSCO