28 Marzo 2024 - 11:35

Riordino Giochi. Baretta (Mef): “Sulle Awp si tratta di un’importante contrazione, ma non è la fine del mercato”

“Le Regioni e i Comuni, nel decidere la collocazione nel territorio dei punti di vendita del gioco pubblico, dovranno tenere conto che, a regime, saranno la metà di quelli attuali

21 Agosto 2017

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“Le Regioni e i Comuni, nel decidere la collocazione nel territorio dei punti di vendita del gioco pubblico, dovranno tenere conto che, a regime, saranno la metà di quelli attuali (circa 50mila contro i 100mila circa di oggi) e che, dunque, la loro distribuzione geografica dovrà garantirne l’operatività, partendo dagli investimenti già realizzati ed evitando che ampie zone urbane ne siano prive, con la conseguenza di concentrare il gioco nelle periferie, dando vita a veri e propri quartieri ‘a luci rosse’ del gioco”.

 

Così, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, il sottosegretario al Mef, Pierpaolo Baretta ritorna sulla questione della riforma dei giochi. A quanto sembra il 7 settembre dovrebbe arrivare l’accordo definitivo tra Governo e Regioni in Conferenza Unificata.

 

“I rappresentanti del mondo sociale devono contribuire a una cultura del gioco come condizione normale– continua il sottosegretario- certo, se prevale un approccio proibizionista o, al contrario, una logica esclusiva di mercato, lo sforzo rischia di essere vanificato. Le prossime gare che saranno nazionali, rappresenteranno il primo banco di prova. Negli incontri con le principali Associazioni dei gestori ho preso l’impegno di avviare un confronto sugli effetti industriali della riforma. Se si profila una crisi di settore andrà affrontata con tutti gli strumenti necessari ed è bene che gli enti locali, per le nuove responsabilità che gli derivano dalla riforma, siano pure loro coinvolti. Voglio, però, ricordare che attualmente il rapporto è di una Awp ogni 4 residenti maggiorenni. Dopo la riduzione sarà una ogni 191. Si tratta, certamente, di un’importante contrazione, ma non è la fine del mercato”.

 

“Dobbiamo rispondere del mandato del Parlamento e sarebbe grave se, dopo tanto lavoro, tante mediazioni e tanti passi avanti verso una nuova concezione del gioco nella vita sociale, lasciassimo terminare la legislatura con un nulla di fatto. Se, come prevedo e mi auguro, si raggiungerà l’intesa in Conferenza, a essa seguirà un decreto applicativo del ministro dell’Economia- ha concluso Baretta- Non vedo, quindi, la necessità di occuparci di giochi anche nella prossima legge di bilancio. Peraltro nella recente manovra abbiamo già aumentato il Preu, che è già alto. Sono convinto che il valore economico, non solo politico, di un’ intesa, anche problematica e con qualche rischio, è immensamente superiore al rompetele righe. I concessionari lo sanno. E lo sanno anche i gestori. Non sempre è facile farlo comprendere agli investitori internazionali, ma sono certo che ci possiamo riuscire”.

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