16 Aprile 2024 - 19:34

Riordino giochi. Baretta (Mef): “Nessun blitz, solo commenti inaccettabili”

“È grave e singolare che, senza assumere informazioni, del tutto al di fuori del contesto, pubblichiate un pezzo del tutto sbagliato nel merito e inaccettabile nel processo alle intenzioni”. “Non mi

08 Agosto 2017

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“È grave e singolare che, senza assumere informazioni, del tutto al di fuori del contesto, pubblichiate un pezzo del tutto sbagliato nel merito e inaccettabile nel processo alle intenzioni”.

“Non mi dilungo nel dirvi che il “blitz” è l’esito di una discussione che va avanti da quasi due anni, in un confronto con Regioni, Enti locali e le Associazioni da voi citate; che il documento conferma la riduzione del 35% delle slot in meno di un anno e il dimezzamento dei punti vendita in tre anni; l’introduzione della tessera sanitaria per giocare e l’accesso selettivo ai punti di gioco per tutelare i minori; la responsabilità per gli amministratori locali di definire l’assetto urbanistico del territorio, collocando i punti gioco senza che lo Stato intervenga sul tema delle distanze dai luoghi sensibili. Mi permetto, invece, di proporvi, data la delicatezza e l’importanza del tema, un dibattito libero, rappresentativo di tutte le posizioni e non a uso e consumo… E, perciò, di pubblicare il documento e di riportare il parere delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Resto a vostra disposizione perché il confronto possa andare avanti”.

 

Con queste parole il sottosegretario Pierpaolo Baretta ha replicato a testate con eIl Corriere della Sera e Il Dubbio che hanno accusato il Governo di aver realizzato un blitz non andato in porto grazie alla immediata reazione dell’associazionismo legato alla CEI e dei 5 stelle. Si accusa la politica di essere piegata agli interessi delle lobbies, pronta ad agire di nascosto, approfittando della calura di agosto, per sottrarsi al giudizio degli elettori.

 

“Vi è – continua il sottosegretario – infine una domanda, tutta politica, che ci dobbiamo fare: perché un’intesa, come quella descritta, che, con i limiti inevitabili di ogni riforma, rappresenta indubbiamente un passo notevole in avanti – come tutti, anche i più critici, hanno dichiarato – e che consentirebbe di rendere irreversibile un approccio nuovo, socialmente responsabile, di un settore così esposto ai rischi per la salute pubblica e la legalità, viene osteggiata al punto di preferire che fallisca, con la conseguenza di lasciare tutto com’è oggi, nella insoddisfazione generale? Mentre cerchiamo una risposta, vorremmo evitare che, come è, per troppo tempo successo nel settore del gioco, stessimo, tra polemiche e buone intenzioni, senza far niente; in questo caso sì a beneficio esclusivo delle molte lobbies che … giocano sul gioco”.

 

PressGiochi

 

 

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