25 Aprile 2024 - 06:27

Rio 2016: anche i fondi del gioco d’azzardo hanno sostenuto il successo della Gran Bretagna

Con un bottino di 67 medaglie, il doppio di quelle ottenute dagli italiani, la Gran Bretagna si è posizionata alle Olimpiadi di Rio 2016 al secondo posto dopo gli USA.

23 Agosto 2016

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Con un bottino di 67 medaglie, il doppio di quelle ottenute dagli italiani, la Gran Bretagna si è posizionata alle Olimpiadi di Rio 2016 al secondo posto dopo gli USA.

Sono in molti a cercare oggi di capire le ragioni del crescente successo ottenuto negli ultimi anni dallo sport britannico e alcuni intravedono le ragioni nei finanziamenti che arrivano sistematicamente dal fiorente mercato Uk del gioco d’azzardo.

Gli addetti ai lavori, infatti, puntano il dito sui 20 anni di maxi investimenti nelle discipline olimpiche finanziati tramite gli incassi della Lotteria nazionale: i monopoli di Stato del Regno Unito. Ma la vera chiave di volta è stata, nel 1994, l’idea furba dell’allora premier John Major, conservatore e più volte ministro sotto Margaret Thatcher, di veicolare il gettito del gioco d’azzardo legalizzato in arte, cultura e sport.

Da che mondo è mondo gli inglesi vanno pazzi per il gaming, e così parte delle giocate del popolo degli scommettitori finisce negli Athlete Performance Awards: un bonus ai professionisti medagliati e alle stesse federazioni, che oltre ai soldi degli sponsor prendono fondi anche dai ministeri.
Tra il 2012 e il 2017, infatti, il Guardian ha calcolato che l’investimento nazionale complessivo negli sport olimpici e para-olimpici è aumentato dell’11% dopo i Giochi di Londra, del 16% dopo quelli di Pechino.
Finanziamenti per oltre 400 milioni di euro, che hanno permesso ai britannici di eccellere in discipline come il ciclismo, il canottaggio, l’atletica, la box.

 

A condire il tutto, la duratura costruzione a tavolino degli atleti è una strategia che sta portando a Londra decine di atleti superstar, con prestazioni d’eccellenza: tanti originari dell’isola Oltremanica, oltre che delle ex colonie in Asia e Africa.

PressGiochi