18 Aprile 2024 - 17:47

Pupo testimonial della campagna anti-ludopatia: “La battaglia non è sconfiggere il gioco”

Pirri (Ca): esplosione intimidatoria contro centro scommesse I Monopoli incontrano nuovamente i concessionari per pianificare la riduzione delle slot machine Il Corecom (comitato regionale per le comunicazioni) della Toscana presieduto

12 Ottobre 2017

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Pirri (Ca): esplosione intimidatoria contro centro scommesse

I Monopoli incontrano nuovamente i concessionari per pianificare la riduzione delle slot machine

Il Corecom (comitato regionale per le comunicazioni) della Toscana presieduto da Enzo Brogi ha chiamato un giocatore pentito come Pupo a fare da testimonial per la sua campagna presentata a Palazzo del Pegaso a Firenze: un bando per premiare i migliori spot tv e radio realizzati per sensibilizzare i cittadini toscani su rischi e danni legati alla ludopatia e al gioco d’azzardo patologico. “Debellare il gioco d’azzardo – ha spiegato il cantante e conduttore televisivo aretino il cui vero nome è Enzo Ghinazzi – è impossibile, perchè il gioco è comunque parte importante dell’umano. Sconfiggere il gioco, non è questa la battaglia. Il problema è informare e cambiare gli slogan ipocriti potrebbe già essere un primo passo”. Toccante la sua testimonianza: “Un giocatore patologico è uno che non si ricorda niente, è uno di quelli che perde la memoria di quello che ha fatto”.

 

Secondo Brogi “il senso drammatico della questione gioco d’azzardo è la dipendenza nella vita quotidiana, testimoniata anche da uno spot che il Corecom ha girato in una sala giochi periferica di Firenze per promuovere il bando.”Accanto alle macchinette mangiasoldi – ha spiegato Brogi – ci sono delle piccole play station per far giocare i bambini. Le istituzioni, il Parlamento, il Consiglio regionale devono fare ogni sforzo; bisogna lavorare su cultura e formazione, sulla scuola”.

 

 

«Debellare il gioco d’azzardo è impossibile» «Da quando, ormai qualche decennio fa, ho smesso di giocare d’azzardo, dopo le terribili esperienze che ho vissuto, e dopo essere caduto all’inferno ed essere tornato, mi sono imposto, perchè la vita mi ha restituito tutto quello che avevo perso e forse sono stato anche molto fortunato, di essere un testimonial di quanto sia terribile cadere nel dramma e nella patologia del gioco -ha aggiunto Pupo-. Cosa che non è stato forse ancora ben capita, credo, secondo la comunicazione che ci circonda, e secondo le iniziative ufficiali che vengono prese da parte dei gestori del gioco. Debellare il gioco d’azzardo è impossibile perchè il gioco è comunque parte importante dell’umano. Abbiamo sempre giocato, dalla preistoria ad oggi; sconfiggere il gioco non è questa la battaglia. Il problema è informare. Bisogna trattare l’argomento con delicatezza, informandosi, non facendo la pubblicità: ‘Gioca responsabile’. Cambiare gli slogan ipocriti potrebbe già essere un primo passo, e poi affidare la gestione di queste difficili tematiche alle persone competenti, agli esperti. E molte volte, io credo, che non ci siano persone competenti, che possano aiutare a, non smettere di giocare, ma a farlo con i giochi passivi, come la slot machine o il ‘Gratta e vinci’, che sono scientificamente creati per fotterti».

«Il giocatore d’azzardo non ha credibilità» Pupo ha poi parlato anche del giocatore in quanto persona in difficoltà dal punto di vista psicologico nel gioco d’azzardo. «Quello che dice un giocatore non ha valore – ha spiegato l’artista aretino – Non ha credibilità. Come il drogato, come l’alcolista che dice che domani non si droga o non beve piu’. Nel giocatore è ancora peggio: infatti non va trattato né come un’alcolista, né come un drogato. Perchè l’azzardo è un qualcosa che scaturisce dentro di te, è endogeno. Non è causato dall’emissione magari di sostanze alcoliche o stupefacenti, è un qualcosa di diverso, e proprio per questo, per come nasce va trattato diversamente».

 

“Tutti i piani di contrasto al gioco d’azzardo, a livello nazionale come a quello regionale, in questo momento sono di fatto bloccati “per un ricorso presentato recentemente dal Codacons”. É  così che è  intervenuta la presidente dell’Osservatorio toscano sul fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo Serena Spinelli, a margine della presentazione di una iniziativa del Corecom in Consiglio regionale della Toscana.
“L’osservatorio regionale sta lavorando per iniziative di informazione e prevenzione, e chiaramente anche di intervento per le persone che sono da recuperare. Abbiamo anche un piano di contrasto al gioco d’azzardo che però in questo momento e’ sotto analisi dal punto di vista del Codacons. Non solo il nostro ma tutti quelli a livello regionale e nazionale. Speriamo che le cose si risolvano rapidamente perché abbiamo dei progetti straordinari che vogliamo portare avanti, a partire da uno sul “gioco abile” per i bambini, per insegnare ai più piccoli il gioco degli scacchi anziché a spingere un pulsante o tirare una leva come nell’uso delle slot machine”.

 

PressGiochi