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Prime multe a Livorno. I gestori: “Il Gap non si combatte con il proibizionismo”

Due giorni dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza anti-slot e grazie ai controlli della polizia municipale, è arrivata la prima sanzione per il mancato rispetto dell’atto firmato dal sindaco il 4

11 Agosto 2017

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Due giorni dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza anti-slot e grazie ai controlli della polizia municipale, è arrivata la prima sanzione per il mancato rispetto dell’atto firmato dal sindaco il 4 agosto per cercare di contrastare il gioco d’azzardo.

I vigili urbani hanno notificato una multa da 50 euro al gestore della sala Bingo, all’interno del centro commerciale Marilia, perché nella notte tra lunedì e martedì hanno trovato le macchinette accese. «E qualcuno ci stava giocando», spiegano dal comando della polizia municipale. Il verbale è scattato perché il locale non ha rispettato l’ordinanza di Filippo Nogarin, che da sabato scorso ha ridotto sensibilmente l’orario delle sale slot: possono stare aperte tutti i giorni, festivi compresi, ma solo nelle fasce orarie 10-13 e 17-23.

 

Si tratta della seconda ordinanza anti-slot di Nogarin dopo quella dello scorso ottobre, che vietava l’apertura di nuove sale giochi a meno di 500 metri da luoghi sensibili come ospedali, parchi pubblici, centri sportivi o sportelli di ascolto. Un atto bocciato, qualche mese dopo, dal Tribunale amministrativo della Toscana. E anche adesso sono attese battaglie giudiziarie.

“D’altronde noi non abbiamo una licenza comunale, bensì una regolare concessione del monopolio di Stato – spiegano i gestori delle sala bingo – ed è per questo motivo che faremo sicuramente ricorso al Tar. La multa da pagare è minima, ma non è questo il punto. A Livorno, per esempio, si impedisce di giocare alle macchinette dopo le 23, mentre nei paesini e nelle città vicine no. Ed è così che si combatte la ludopatia? Non scherziamo. E poi il Bingo è uno dei posti più controllati sotto l’aspetto del gioco d’azzardo: i minori non entrano e ci sono telecamere ovunque, per non parlare delle fideiussioni che depositiamo. Nei bar e nelle tabaccherie non funziona mica così”.

“Si tratta di un provvedimento assurdo – continua il titolare, che gestisce 33 sale con il bingo e le slot in tutta Italia – è vero che il gioco d’azzardo può portare alla ludopatia, ma questo fenomeno non si combatte col proibizionismo come sta facendo il Comune di Livorno”.

PressGiochi

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