25 Aprile 2024 - 22:35

Porsia (HBG Gaming): “Al settore del gioco serve una cabina di regia nazionale, gli operatori vanno rispettati, tutelati e valorizzati”

“L’industria del gioco ha l’obbligo e il compito di comunicare la propria realtà di fronte ad un’opinione pubblica che percepisce spesso questo mercato in maniera distorta. Il buon senso deve

18 Marzo 2019

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“L’industria del gioco ha l’obbligo e il compito di comunicare la propria realtà di fronte ad un’opinione pubblica che percepisce spesso questo mercato in maniera distorta. Il buon senso deve prevalere: gli operatori che negli anni passati hanno fatto grossi investimenti e creduto nello Stato devono essere rispettati e tutelati. Sarebbe opportuno ricalibrare la politica dei giochi una volta per tutte per poter dare un orizzonte certo agli operatori”.

 

Sono questi i tratti salienti del pensiero di Antonio Porsia, presidente di HBG Gaming, che abbiamo incontrato in occasione di Enada Primavera, la fiera riminese che ogni anno riunisce gli operatori del gaming.

 

“Il mercato del gioco – afferma il presidente Porsia – è tra i più travisati in assoluto. Abbiamo le concessioni più onerose eppure non si conosce la qualità dei livelli di compliance che le aziende concessionarie raggiungono; fra tutti i settori dell’economia pochi sono così qualificati come i concessionari del gioco pubblico. Ad un concessionario della nostra dimensione servono almeno 15 professionisti che si occupano di compliance e antiriciclaggio e sono dedicate al rispetto degli obblighi concessori.

Gestire una concessione è oggi, giustamente se guardiamo alla sensibilità del settore, estremamente laborioso per via di obblighi di sicurezza, compliance, efficienza dell’’hardware’ organizzativo; inoltre, l’impegno finanziario è elevato perché il concessionario è responsabile degli adempimenti fiscali e li deve garantire con una copertura fideiussoria adeguata, oltre all’impalcatura tecnologica necessaria a portare avanti tutta l’offerta. Questa è una cosa che cerchiamo di spiegare sempre a tutti gli stakeholders istituzionali e a volte anche ai nostri clienti”.

 

 

Come è il rapporto con i vostri clienti?

 

In HBG Gaming abbiamo un rapporto simbiotico con i nostri Business partner e desideriamo continuare a lavorare insieme con correttezza e professionalità come è accaduto fino ad ora.

Teniamo molto al rapporto con i nostri clienti, clienti che stanno con noi da 15 anni e con i quali mi auguro di continuare a lavorare per un periodo altrettanto lungo. C’è una costante dialettica collaborativa con loro e insieme cerchiamo di comunicare e far fronte a questa polverizzazione dei centri decisionali attraverso la rete di comunicazione ormai instaurata, facendo uno sforzo comune per rappresentare, anche nelle realtà locali, quelle che sono le garanzie offerte dalla filiera del gioco pubblico organizzata dai concessionari.

Ritengo sia fondamentale per l’industria avere l’obbligo e il compito di comunicare la propria realtà di fronte ad un’opinione pubblica alla quale questo mercato è spesso presentato in maniera sbagliata. C’è bisogno dello sforzo di tutti per comunicare la realtà che rappresenta il gioco pubblico e le opportunità anche di supporto alla prevenzione delle dipendenze che può concretizzare.

 

 

Da una parte c’è l’attesa per i nuovi bandi scommesse e bingo e dall’altra le realtà territoriali nelle quali potrebbe esser difficile far valere quelle stesse concessioni…

 

È molto difficile al momento attuale, per il regolatore in primis. Mantenendo la polverizzazione dei centri decisionali è difficile fare un bando univoco per tutto il territorio nazionale; conto quindi che si possa evitare l’impasse tramite una cabina di regia nazionale che stabilisca regole distributive univoche e valide per tutto il territorio italiano. Il buon senso deve prevalere: gli operatori che negli anni passati hanno fatto grossi investimenti e creduto nelle Istituzioni devono essere rispettati, tutelati e valorizzati nel contributo a quello che oggi è l’obiettivo comune: alzare la qualitá dell’offerta di gioco pubblico e, con essa, la capacità di prevenzione delle dipendenze.

 

Ritiene che il mercato in questa fase potrebbe far fronte a nuovi investimenti, parlando di macchine di nuova generazione?

 

Credo che il mercato abbia subito degli stress economici molto importanti nell’ultimo periodo; riguardo ad ulteriori investimenti il mercato in generale ed il comparto delle AWP in particolare hanno certamente l’opportunità  di incrementare i livelli di sicurezza e di interazione positiva con i giocatori; tuttavia, i regolatori dovranno considerare il periodo di ammortamento estremamente breve riguardo alla durata delle concessioni, per cui, a mio avviso, sarebbe opportuno ricalibrare complessivamente la strategia di offerta dei giochi pubblici, per poter dare un orizzonte certo agli investimenti, che costituiscono un elemento essenziale del rapporto concessorio e, più in generale, di una equilibrata attività di impresa.

 

Tornando alla fiera, quanto è importante esser presenti alla manifestazione?

 

Noi siamo presenti perché è un momento imprescindibile del nostro percorso, è il momento per reincontrare gli operatori con i quali lavoriamo continuamente, per vedere altre proposte e, comunque, rappresenta un momento di scambio di idee fondamentale. Una volta l’anno almeno è necessario farla e di sicuro ogni anno usciamo sempre con un entusiasmo rinnovato dai tre giorni di Enada.

 

 

Cristina Doganini – PressGiochi