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Pordenone. Segalla (Cordenons): “Il comune non ha fatto nulla per contrastare il gioco patologico”

L’inaugurazione, prevista per venerdì, della nuova sala slot nel comune di Cordenons, in provincia di Pordenone, riaccende la riflessione su quanto ad oggi ha fatto l’amministrazione in carica per “arginare”

31 Dicembre 2015

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L’inaugurazione, prevista per venerdì, della nuova sala slot nel comune di Cordenons, in provincia di Pordenone, riaccende la riflessione su quanto ad oggi ha fatto l’amministrazione in carica per “arginare” un fenomeno che in molti casi diventa patologia, ovvero quello del gioco d’azzardo.

A puntare il dito sono due esponenti del centro sinistra, i consiglieri Gianni Segalla (Cittadini per Scegliere Insieme) e Natale Sorrentino (Sinistra in Comune) da sempre sensibili all’argomento.

«Mi rendo conto – dice quest’ultimo – che la normativa non consente al Comune di vietare l’apertura di locali in cui si pratica il gioco, ma è anche vero che molte altre amministrazioni hanno per lo meno provato a disincentivare il gioco d’azzardo, mentre quella di Cordenons in questi quattro anni e mezzo su questo problema non ha mai fatto nulla. La battaglia contro una patologia che distrugge decine e decine di famiglie anche sul nostro territorio – aggiunge – deve essere culturale, di sensibilizzazione, e invece da parte dell’amministrazione c’è sempre stato il silenzio».

Gli fa eco anche Segalla, medico di professione, che ricorda come la dipendenza dal gioco è «un fenomeno in costante crescita che va combattuto». Tre anni fa, la gaffe commessa dall’amministrazione avvallando la pubblicazione sul giornalino comunale di fine anno proprio della pubblicità della sala slot, chiusa poi nel 2013, sollevò gli scudi del centrosinistra in consiglio comunale.

Era stato quindi approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegnava la giunta a mettere in atto azioni di sensibilizzazione su questa problematica, ma da allora poco se non nulla è stato fatto.

«Il bilancio di questa amministrazione – rileva Segalla – sul fronte della promozione di un sano stile di vita dei propri cittadini è decisamente negativo: del resto lo conferma anche il fatto che, proprio in un paese il cui sindaco ha istituito il “No alcol day” e la campagna “Alcol meno è meglio”, si organizzi un mercatino delle casette di Natale esclusivamente enogastronomico dove il consumo di alcol è notevole.

Finisce così – conclude il consigliere – che iniziative lodevoli sulla carta come la delibera sulle ludopatie, piuttosto che l’evento del “No alcol day”, si riducano a degli spot senza alcun significato concerto né beneficio per la comunità».

PressGiochi