20 Aprile 2024 - 11:41

Piemonte. Da lunedì attiva la legge sul gioco, Chiamparino “Prendo atto della volontà del consiglio”

Da lunedì 20 novembre entrerà in vigore la legge sull’azzardo in Piemonte e non ci sarà alcun allentamento alle nuove normative nonostante le parole del sottosegretario Pier Paolo Baretta secondo cui sarebbe

17 Novembre 2017

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Da lunedì 20 novembre entrerà in vigore la legge sull’azzardo in Piemonte e non ci sarà alcun allentamento alle nuove normative nonostante le parole del sottosegretario Pier Paolo Baretta secondo cui sarebbe possibile un danno erariale a carico della Regione per i mancati incassi dei gestori di slot machine. Il governo chiede, dunque, che ci si adegui alla normativa nazionale sulle slot in via di approvazione.

 

Ieri, 16 novembre, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Lascaris ha respinto le sollecitazioni del presidente Sergio Chiamparino che è stato poi fortemente criticato dal movimento cinque stelle.

 

“Ho ritenuto di inviare una lettera al presidente Laus perchè è un mio preciso dovere istituzionale, su un tema così delicato e importante come la ludopatia, mettere a parte il Consiglio regionale, attraverso la presidenza del Consiglio stesso, delle sollecitazioni che mi sono pervenute a più riprese sia dai rappresentanti delle categorie interessate, sia dal Governo, come si può dedurre dalla norma contenuta nella Legge di Stabilità, art.90 comma3. Se la volontà del Consiglio – aggiunge – è che la legge regionale sulla prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, che regolamenta l’attività delle slot machines e delle altre macchine da gioco, entri in vigore nei termini previsti, ne prendo personalmente atto più che volentieri, avendo io sostenuto e votato come, se ben ricordo, l’unanimità dei presenti in Consiglio al momento del voto”.

 

Il 98% delle slot e videolottery piemontesi teoricamente dovranno essere spente perché la loro collocazione viola le nuove disposizioni di legge: mai a meno di 500 metri da luoghi cosiddetti sensibili come scuole e ospedali. Prevista l’estensione dei numeri verdi già attivi, materiali informativi sui rischi nei locali in cui si gioca, divieto di pubblicizzare l’apertura o l’esercizio di sale gioco o scommesse.

 

“Secondo i nostri calcoli- ha commentato Confesercenti- la mannaia della regione potrebbe abbattersi su circa 15.000 ‘macchinette’ (a esclusione di quelle che si trovano nei locali specializzati, alle quali è stato dato più tempo per mettersi in regola). Ovviamente  quello delle slot non è l’unico introito per i circa 5.500 tabaccherie, bar e altri esercizi commerciali che vi dovrebbero rinunciare, ma certo per una parte di essi rappresenterebbe una diminuzione degli affari di non poco conto”.

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