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Piacenza. Approvato il nuovo regolamento sul gioco, Gazzola (Ass. Legalità): “Un’azione voluta dall’intero consiglio e dalla cittadinanza”

Come conferma a PressGiochi l’assessore alla legalità Luigi Gazzola, il Comune di Piacenza, che sta ospitando proprio in questi giorni il convegno “Gioco d’azzardo, viaggio al centro della trappola”, ha

31 Maggio 2016

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Come conferma a PressGiochi l’assessore alla legalità Luigi Gazzola, il Comune di Piacenza, che sta ospitando proprio in questi giorni il convegno “Gioco d’azzardo, viaggio al centro della trappola”, ha approvato venerdì 27 maggio un nuovo regolamento sul gioco che va a sostituire quello del 2008.

 

“Gli uffici della Asl hanno confermato un aumento dei ludopatici seguiti dal Sert- ha dichiarato- un dato che è, in ogni caso, in linea con il resto della nazione. Tutto questo è preoccupante perché sembra di essere negli anni 70 quando il consumo di droghe ha iniziato a crescere. Quando si parla di 15000 persone nella nostra provincia colpite da questo problema è facile comprendere quali sono gli effetti rovinosi sui bilanci in quanto i tempi di cura sono lunghissimi”.

 

L’assessore continua analizzando il ruolo degli enti locali e non nasconde la sua perplessità sull’atteggiamento dello Stato. “E’ notizia recente che la regione Sardegna riceverà degli introiti dalle entrate derivanti dal gioco d’azzardo- prosegue Gazzola- questo è un modo del governo per rallentare le azioni degli enti locali, ma probabilmente le lobby del gioco hanno argomentazioni più efficaci rispetto a chi, come i comuni, cerca di combattere realmente il problema nonostante i vari ricorsi del TAR delle aziende, noi fortunatamente l’ultimo l’abbiamo vinto. A Piacenza, tempo fa, le prime azioni di contrasto all’azzardo sono partite rispondendo ad un’iniziativa popolare, si parla di 8/9 mila firme raccolte quindi è una questione sentita”.

 

Da questo lungo percorso si è arrivati appunto al regolamento, sulle slot non così “duro” riguardo gli orari (dalle 10 alle 24), ma più “incisivo” sulle distanze (800 metri).

 

“In consiglio è stato voluto da maggioranza e minoranza- conclude l’assessore- e prevede tutta una serie di azioni, oltre l’uso del marchio slot Free E-R per coloro che lo richiedono c’è il divieto di pubblicità, all’applicazione delle distanze fissate ad 800 metri dai luoghi sensibili. Abbiamo proposto anche di agire sulla ‘tassa dell’ombra’, cioè il comune vuole togliere l’obbligo del pagamento del suolo pubblico agli esercizi commerciali, come i bar che hanno tavoli (e ombrelli) all’aperto, ma stiamo valutando di non concedere questo beneficio ai locali che sono in possesso di slot machine”.

 

 

Il Regolamento – Il regolamento approvato dal Consiglio venerdì scorso e che  entrerà in vigore con la pubblicazione sull’Albo Pretorio del Comune, va ad abrogare ilprecedente regolamento in materia di sale giochi varato nel 2008. Le nuove sale giochi – o quelle che vorranno spostarsi – sono banditi dal centro storico e dal ‘territorio rurale’ e dovranno rispettare una distanza minima di 800 metri, misurata sul percorso pedonale più breve che collega i rispettivi punti di accesso, da chiese e luoghi di culto, edifici pubblici, scuole, biblioteche, edifici e locali di aggregazione giovanile, parchi gioco, caserme, ospedali, cliniche e luoghi di cura, cimiteri, luoghi di particolare valore civico e culturale quali musei, e sedi di associazioni e di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza.

 

I titolari delle sale giochi dovranno rispettare i seguenti orari: apertura non prima delle ore 10 antimeridiane e chiusura non oltre le ore 24.

 

Come si legge nel regolamento, le norme sulle distanze non si applicano alle sale giochi,  ai locali pubblici e circoli privati in cui siano presenti apparecchi per il gioco, le scommesse e i servizi telematici legati al gioco d’azzardo, compresi i locali per esercizi pubblici, già esistenti al momento dell’entrata in vigore del presente Regolamento che possono continuare ad esercitare la propria attività se pur, al momento dell’apertura, non in possesso dei requisti strutturali previsti. Detti esercizi, in caso di trasferimento, sono tenuti a localizzarsi in luoghi che abbiano le stesse caratteristiche strutturali a livello urbanistico della sede originaria.
Per chi contravviene alle norme adottate, sono previste sanzioni che vanno da 200 a 4800 euro.

 

Il regolamento, nel proposito di arginare la sempre più frequente degenerazione patologica del gioco d’azzardo che porta a ricadute negative sulla collettività sia in termini di ordine e sicurezza pubblici sia sul piano socio-sanitario per la conseguente  dipendenza, disciplina:
l’accesso agli apparecchi da parte delle fasce di utenza più a rischio;
l’obbligo per i titolari di sale giochi di:
a) esporre all’interno di ogni esercizio avvisi riguardanti la pericolosità di assuefazione e abuso, che può scaturire dall’uso degli apparecchi da gioco per soggetti psicologicamente deboli;
b) adeguarsi alle previsioni di cui alla L.R.5/2013 e alla Delibera dell’Assemblea Legislativa Regionale n.154 del 11 marzo 2014 secondo modalità e tempistiche definite dalla Regione;
il divieto di promuovere qualsiasi attività promozionale e/o pubblicitaria in occasione dell’apertura di sale giochi e di attrazione, nonché l’affissione di manifesti pubblicitari volti a promuovere l’apertura e la pratica del gioco ed i luoghi dove esso viene svolto;
il divieto di reclamizzare l’esercizio di sale giochi ed attrazione;
le insegne e le vetrofanie sulle vetrine che devono limitarsi ad indicare che trattasi di esercizi ove si pratica il gioco, escludendo però il termine “casinò” o altre definizioni che possono richiamare il gioco d’azzardo, per la cui definizione si fa rinvio alla vigente normativa statale e regionale nonché alle disposizioni in proposito dettate dal Codice Penale vigente.

PressGiochi