25 Aprile 2024 - 02:27

Pasquini (Sapar): “Condannare le slot porterà unicamente i giocatori verso le altre offerte”

“Come sempre tendete a accomunare le VLT alle slot da intrattenimento che sono due prodotti simili nell’aspetto ma lontani anni luce nello svolgimento del gioco e nel costo della giocata”.

11 Ottobre 2018

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“Come sempre tendete a accomunare le VLT alle slot da intrattenimento che sono due prodotti simili nell’aspetto ma lontani anni luce nello svolgimento del gioco e nel costo della giocata”.

Lo afferma Luca Pasquini di Sapar commentando la notizia di un uomo che ha scommesso e perso in un mese l’intera liquidazione.

 

“Analizzando i dati, un giocatore che staziona ininterrottamente per 1 ora ad ogni singolo prodotto, alle comuni slot con costo giocata ad 1€ la perdita oraria si assesta mediamente su 60€ mentre per le VLT, costo partita fino a 10€, può arrivare a 3 mila euro. Ricordo che la perdita oraria non è l’introdotto ma la differenza tra gli euro giocati e la vincita incassata.

Questa distinzione sarebbe quanto mai opportuna per capire e far capire il livello di pericolosità delle VLT.

Le Vlt in Italia sono 52mila e raccolgono giocate per 24 mld mentre le slot sono 265mila e raccolgono 25 mld. Una differenza sottilissima ma macroscopica rapportata nel numero di apparecchi.

 

Purtroppo, per voi è più facile e comodo parlare di slot in senso generico.

 

Tornando all’articolo in questione si posta la foto delle VLT ma si parla di slot, come detto, e a margine si affrontano in senso molto blando anche gli altri giochi come possibile causa scatenante di dipendenza ma non come un pericolo imminente.

 

Occorre fornire DATI REALI, come quelli pubblicati nella recente ricerca del CNR che dimostra chiaramente che l’incidenza sul GAP è determinata maggiormente dai gratta e vinci, dalle lotterie ad estrazione istantanea, dalle scommesse soprattutto on line, dove i giovani trovano un maggior appeal dovuto alla velocità di svolgimento del gioco e all’utilizzo sugli smartphone.

 

Ripeto, nell’articolo se ne parla in modo molto blando, come “non voler disturbare” gli editori che guarda caso hanno una importante partecipazione nel gruppo Lottomatica.

 

Questa cattiva gestione delle informazioni e dei dati di spesa lascia intuire un piano preciso di screditamento del solo settore di distribuzione delle normali SLOT col solo fine di far passare come innocui gli altri prodotti e di spostare l’utenza su tutte le altre offerte.

 

Forse non vi è ben chiaro che le slot sono un gioco soggetto a concessione e sottoposto a regole stringenti di distribuzione sul territorio.

 

Permettetemi in ultimo di contestare il format nella pagina web Gedi ‘Italia delle slot’:

prendendo ad esempio la mia città, Livorno, si recita che la spesa è di 84,2 mln di euro che a fronte di una popolazione di 158.916 abitanti fa 530€ di spesa.

SBAGLIATO!!

530€ -70% di vincite = 159€ procapite ovvero 53 centesimi il giorno, la metà del costo di un caffè, addirittura meno della metà di un quotidiano.

Ma anche prendendo per vero (per ipotesi) il dato di 530 € annue per cittadino, la somma spesa si attesterebbe a 1,47 €. Ben lontano dalle cifre da voi riportate, lontanissimo dal costo di una bevanda alcolica o di un pacchetto si sigarette.

Semplificando maggiormente il dato nazionale, alle AWP vengono spesi circa 25 miliardi di cui 17,5 tornano mediamente in vincite. La perdita effettiva è pari a 7,5 miliardi di cui il 66% va nelle casse dello stato (circa 5 mld), dividendo 7,5 mld per la popolazione stimata in 60 mln si ha una perdita secca di 125 € annui,ovvero 35 centesimi al giorno.

Complicato??

Direi di no,basta avere un po’ di buon senso nell’affrontare il problema e dare la giusta informazione. La vostra campagna contro le slot non risolve il problema della ludopatia (GAP).

L’allarme sociale deve essere individuato sugli oltre 100 mld giocati in 1 anno a tutti i giochi.

 

Condannare e togliere le sole slot avrà come unico risultato lo spostamento dei giocatori su tutte le altre offerte, lasciando invariato il volume di gioco e riducendo sensibilmente le entrate erariali.

 

L’associazione dei distributori di slot SAPAR, di cui sono rappresentante nazionale – conclude Pasquini -, da anni è impegnata nella tutela dei giocatori avendo anche organizzato corsi di formazione per l’individuazione dei soggetti a rischio, per esercenti e gestori ancor prima dell’intervento normativo del Decreto Balduzzi e della conferenza Stato-Regioni e per questo motivo chiediamo con forza che il gioco venga affrontato nella sua completezza e non di comodo come da tempo accade”.

 

 

PressGiochi