19 Aprile 2024 - 10:15

Negro (Astro) su Piano anti-Gap Piemonte: “Le attività di prevenzione sono realizzate più dalle associazioni di categoria che dalle Regioni”

“Mentre i divieti sono già in vigore, il Piano regionale integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo è ancora sui banchi del consiglio. La prevenzione è stata realizzata più

05 Dicembre 2017

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“Mentre i divieti sono già in vigore, il Piano regionale integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo è ancora sui banchi del consiglio. La prevenzione è stata realizzata più dalle associazioni di categoria che dalle regioni, mentre sui dati reali di malati ancora vige una confusione totale”.

 

“Tramite l’associazione Astro  – afferma a PressGiochi il presidente onorario Mario Negro – ci siamo confrontati di continuo con gli esponenti del Pd in Regione Piemonte cercando di far presente tutte le problematiche derivanti dalla norma e ricordare l’arrivo del decreto attuativo dell’intesa sui giochi, chiedendo una via di  incontro viste le grandi problematiche derivanti dalla legge.

Il distanziometro anziché regolamentare non fa altro che proibire l’offerta delle slot machine, le planimetrie che abbiamo realizzato dimostrano che si esclude il 99,04% di offerta. Se il fine era regolamentare non è stato raggiunto. Si crea non solo un problema all’Erario ma anche all’occupazione, pensiamo ai 2500 lavoratori diretti per non parlare dell’occupazione indiretta.

 

In questi mesi abbiamo evidenziato alla regione tutte le problematiche derivanti. I comuni stanno applicando il divieto gradualmente. Non tutti lo hanno messo in vigore. Di multe sono arrivate ancora poche, in questa fase le forze dell’ordine stanno invitando gli esercenti ad ottemperare la norma. Tra molti comuni regna il buon senso. Ricordiamoci poi che questi divieti incidono sul 24 % di offerta di gioco, lasciando immutata tutto il resto di offerta legata a gratta e vinci, lotterie per non pensare all’online, accessibile da chiunque e in ogni luogo.

 

Sul fronte della formazione, invece, ancora non si muove nulla. Mentre i divieti sono già in vigore, il Piano regionale integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo è ancora sui banchi del consiglio. La prevenzione è stata realizzata più dalle associazioni di categoria che dalle regioni, mentre sui dati reali di malati ancora vige una confusione totale. Gli unici dati li abbiamo dal Ministero della sanità relativi a 12.300 dipendenti. Ora addirittura i fondi sono stati bloccati dal Tar.

E’ più facile proibire che controllare, gestire ed educare – conclude Negro -. Presso la politica c’è davvero poca conoscenza della competenza e della professionalità che c’è dietro il mondo del gioco legale”.

 

 

CD – PressGiochi