25 Aprile 2024 - 21:47

Imprenditori Ippici Italiani: ”Siamo un settore affamato dal Ministero”

L’Associazione Imprenditori Ippici Italiani, attraverso Enrico Tuci interviene ancora riguardo l’atteggiamento del Mipaaf sul settore.   “Sono 4 anni- commentano- che lanciamo questo grido di dolore ma l’arroganza dei vertici

14 Dicembre 2017

Print Friendly, PDF & Email

L’Associazione Imprenditori Ippici Italiani, attraverso Enrico Tuci interviene ancora riguardo l’atteggiamento del Mipaaf sul settore.

 

“Sono 4 anni- commentano- che lanciamo questo grido di dolore ma l’arroganza dei vertici Mipaaf ci ha sempre snobbato.

La Prefettura di Palermo conferma all’opinione pubblica quella che è la verità in quasi tutti gli ippodromi italiani gestiti dal Mipaaf e dai suoi dirigenti: l’attività ippica in Italia è viziata da gravi irregolarità, da attività illecite che modificano a tavolino la maggior parte delle nostre corse. Palermo non è un caso isolato, siamo a conoscenza di indagini approfondite su altre piazze, ma non servono le indagini, chi frequenta gli ippodromi sa bene da anni che a vari livelli, da quello improvvisato da operatori locali fino a quello molto più organizzato delle associazioni mafiose, malavitosi manipolano indisturbati uno sport sempre più nobile in tutti i paesi del mondo e reso invece squallido in Italia da una gestione che fin dai tempi di Unire ha lasciato libero spazio a innumerevoli forme di irregolarità, anche amministrative.

Inoltre, l’annoso problema dei ritardi (anche 6/8 mesi) dei pagamenti dei premi, ha creato un terreno ancor più fertile per il malaffare.

 

“Siamo un settore affamato dal ministero- prosegue l’associazione- un settore dove non funzionano i controlli sulle corse da parte di giudici e veterinari, lasciati soli ed inermi, nonostante i bilanci indichino che 14 milioni vengono spesi ogni anno per queste funzioni, funzioni completamente sterili, talvolta ridicole.

Come non sottolineare le enormi responsabilità di quell’apparato dirigente che, restando al caldo dei propri uffici, incontra ogni giorno la feccia del settore che circola indisturbata, spesso addirittura agevolata”.

 

“Gravi le responsabilità del ministro Martina- concludono gli Imprenditori Ippicci- che niente ha fatto per tutelare una eccellenza dell’agricoltura italiana, il nostro allevamento, con la quale evidentemente non ha inteso sporcarsi le mani.

Gravissime le responsabilità del sottosegretario Castiglione che con la sua struttura in questi anni ha, di fatto, lasciato definitivamente il settore nelle mani del malaffare.

Le Aziende del settore non sono nelle condizioni di proseguire la propria attività in questa situazione di grave precarietà e si aspettano un intervento forte dello Stato, uno Stato che, se siamo in un Paese civile, non può tollerare certe mancanze delle proprie strutture”.

 

PressGiochi