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Mipaaft: bando di gara per rilanciare l’ippica valorizzando le scommesse

Il rilancio del settore dell’ippica va realizzato valorizzando un approccio al gioco delle scommesse del tutto slegato dai giochi concorrenti che sono al confronto sterili e fini a se stessi;

14 Gennaio 2019

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Il rilancio del settore dell’ippica va realizzato valorizzando un approccio al gioco delle scommesse del tutto slegato dai giochi concorrenti che sono al confronto sterili e fini a se stessi; la stessa politica governativa di lotta al gioco d’azzardo è coerente con la rivitalizzazione del primo gioco sportivo che è stato a lungo l’unico gioco legale sul quale scommettere, proprio perché richiede partecipazione, informazione, tradizione e professionalità.

E’ quanto afferma il Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo che ha indetto una gara comunitaria a procedura aperta per l’affidamento di servizi per la realizzazione di una campagna di comunicazione a supporto di eventi ippici.

 

Si tratta di una campagna di comunicazione avente quale finalità principale di suscitare l’interesse degli appassionati negli ippodromi, creando nuovi appassionati di ippica, oltre a contribuire al rilancio delle attività organizzative degli ippodromi in occasione di eventi ippici di rilievo, rilanciando la spettacolarità delle corse dei cavalli (trotto, galoppo, derby), perseguendo l’obiettivo di una integrazione tra ippica, attività socio-culturali, turismo, rapporto con la natura.

Come riporta il capitolato tecnico del bando, “il settore ippico è attraversato da una crisi originata da diversi fattori, in parte di costume in parte di fattori sociali ma anche di elementi endogeni al sistema, sui quali occorre intervenire per arginare e invertire il trend negativo che investe la presenza degli spettatori negli ippodromi e contemporaneamente il volume delle scommesse e di gioco, con il conseguente drastico calo delle risorse destinate al sistema.

L’attuale sistema prevede infatti che le risorse assegnate dalla vigente normativa al settore sia direttamente legata alla quantità di risorse raccolte con le scommesse ippiche: questa tendenziale e costante diminuzione (quasi il 60% negli ultimi 5 anni) impatta negativamente sia sulla gestione degli ippodromi che sull’ammontare dei montepremi e del numero di corse programmate, la cui riduzione costante è, in un loop autopropulsivo, una delle cause della riduzione della raccolta delle scommesse.

Il mondo delle scommesse ippiche evidenzia un percorso evolutivo in netta controtendenza con l’andamento del mercato delle scommesse italiane.

 

Nel 2010, le scommesse sportive raggiungevano 1 miliardo e 700 milioni. Nel 2011, anno della legalizzazione dei casinò online, si evidenzia una diminuzione di oltre il 21% (1 miliardo e 300 milioni di euro ca.). L’anno successivo si registrava, rispetto a quello precedente, una diminuzione netta del 26 per cento. Nel 2013 si scende sotto il miliardo, solo 800 milioni che diventeranno poco meno di 500 nel 2014: ed è su questa cifra si sta attestando il volume della raccolta negli ultimi due anni.

 

Quella ippica è una filiera che produce spettacoli sportivi ancora molto in auge a livello mondiale, che tuttavia risente di scelte legate alle pressioni locali dovuti all’eccessiva immanenza di altri sport. Occorre quindi ridare visibilità e attrattività agli eventi sportivi ippici che hanno una distribuzione lungo il corso dell’anno costante, con un carattere di quotidianità ineguagliabile da altri sport; e che per questo possono costituire oggetto di interesse non solo a livello di partecipazione diretta da parte del pubblico ma anche a livello di presenza nei palinsesti delle trasmissioni televisive sportive.

 

L’evento sportivo ippico ha necessità di essere rilanciato ed essere inserito nel novero degli eventi con un elevato carattere di attrattività presso il pubblico.

Tra i principali fattori si evocano elementi quali le alternative all’utilizzo del weekend, la pervasità del calcio, la concorrenza di altre tipologie di scommesse e di giochi, la necessità di una conoscenza dei cavalli e di una professionalità per le scommesse ippiche a fronte di giochi che sono solo d’azzardo, non richiedendo nessuna competenza, il facile stereotipo della non cristallinità del mondo ippico. Ciò ha determinato la già citata drastica caduta del volume delle scommesse che, a cascata ha prodotto il crollo numerico e dimensionale dei proprietari e degli investitori.

L’Amministrazione, per stimolare la capacità di reagire a questa crisi che ha colpito il settore ippico, sia di pubblico che dei volumi di gioco, ha avviato questa prima campagna di promozione”.

 

PressGiochi