19 Aprile 2024 - 11:09

Medesimo. Fermo no del Consorzio Turistico al gioco d’azzardo

“Il comune di Medesimo non ha una sola slot machine, tanto meno le video-lottery, sul suo territorio. E non intende nemmeno averne in futuro”. Lo fa presente il Consorzio Turistico

15 Gennaio 2019

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“Il comune di Medesimo non ha una sola slot machine, tanto meno le video-lottery, sul suo territorio. E non intende nemmeno averne in futuro”.

Lo fa presente il Consorzio Turistico di Madesimo che a pochi giorni dalla divulgazione degli allarmanti dati sulla diffusione del gioco d’azzardo patologico a livello provinciale, ribadisce il fermo no della località alle slot machine. Madesimo è uno dei comuni che ha aderito al progetto nato con il gruppo di amministrazioni che partecipa a “Insieme contro l’azzardo” e che, attraverso un regolamento ad hoc approvato dal consiglio comunale, normerà la diffusione delle sale dove è possibile il gioco d’azzardo con limitazioni stringenti riguardanti l’orario. Ma, di fatto, non ce ne sarà bisogno.

La legge regionale in materia stabilisce già l’impossibilità di aprire nuove attività di questo tipo a meno di 500 metri in linea d’aria da luoghi sensibili come scuole o luoghi di culto. Di fatto fuori da questi limiti rimarrebbe ben poco. Forse qualcosa in qualche frazione o nel fondovalle. Luoghi difficilmente appetibili per aprire questo genere di attività.

«Le ultime slot machine – spiegano dal Consorzio – erano al bar del Centro Sportivo, che ora ha chiuso, e per il quale il Comune aveva già inoltrato una richiesta per la loro rimozione». Se il bar riaprirà in futuro, insomma, lo farà senza slot. In primavera, almeno questo l’annuncio arrivato durante l’ultimo consiglio comunale di Chiavenna, ente capofila del progetto “Insieme contro l’azzardo” dovrebbero arrivare i provvedimenti, non si è ancora capito se assunti con delibera di giunta o con ordinanze, che per ogni singolo comune che ha deliberato il regolamento in questi mesi disciplineranno gli orari massimi di apertura di queste attività.

Un passaggio possibile dopo gli ultimi cambiamenti giurisprudenziali, dopo che lo stesso Comune di Chiavenna in passato si era scontrato contro le norme che liberalizzano gli orari di apertura delle attività commerciali.