29 Marzo 2024 - 09:41

Manovrina. Asteriti: “Governo chiarisca le sue reali intenzioni in merito all’azzardo di Stato”

Alcune misure della manovra economica che riguardano i giochi d’azzardo colpiscono per la loro “crudezza”, dimostrando una perfetta parità di trattamento tra azzardo, fumo e ad altri settori, come i

21 Aprile 2017

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Alcune misure della manovra economica che riguardano i giochi d’azzardo colpiscono per la loro “crudezza”, dimostrando una perfetta parità di trattamento tra azzardo, fumo e ad altri settori, come i carburanti,  abitualmente utilizzati per fronteggiare esigenza di “cassa”, grazie ad aumenti perentori e ingiustificati del prelievo fiscale.

Lo afferma l’avvocato Osvaldo Asteriti.

“La “tassa della fortuna”,- commenta – come è stata definita, quella che colpisce le vincite superiori ai 500 euro passa dal 6% al 12%, raddoppiando, mentre sale dal 6% all’8% sulle vincite al lotto. Il 99% del montepremi di tutti i giochi con vincite in denaro viene distribuito con premi di importo pari alla giocata o molto modesto, in modo da assicurarsi che le vincite vengano immediatamente “rigiocate” e non abbandonino il circuito dell’azzardo, mentre per le vincite appena un po’ più elevate viene raddoppiata la tassa.

Quello che colpisce è l’atteggiamento di puro arbitrio del Governo in materia di azzardo. La tassa del 6% sulla parte di vincita eccedente i 500 euro è in vigore dal 1° gennaio 2012. Oggi, con un oplà, viene raddoppiata. Visto come vanno le cose, alla prossima emergenza conti che si presenterà, la tassa potrebbe passare dal 12 al 24%.

 

Diventa chiara anche la politica del governo in materia di macchinette. Il Preu sulle slot passa al 19%, mentre sulle vlt, molto più pericolose per la salute, che permettono di giocare somme ingenti in minor tempo, nelle quali è possibile introdurre anche banconote da 500 euro, rappresentando un comodo sistema per il riciclaggio, rimane fissato al 6%, neppure un  terzo.

 

Insomma, per i prodotti più dannosi il prelievo fiscale è più modesto, così da “favorire” il passaggio dalle slot alle vlt, manovrando la leva fiscale, passaggio tanto caro al Governo dei giochi, perché le vlt consentono un controllo pieno da remoto e sono maggiormente lucrative.

 

Le misure approvate, in conclusione, non sembrano esattamente in battuta con le intenzioni espresse, anche di recente, dal Sottosegretario Baretta, secondo cui il Governo avrebbe scelto la strada della riduzione dell’offerta, con l’obiettivo di contrastare gli effetti patologici conseguenti all’eccesso della stessa.

 

Chissà poi perché – conclude Asteriti  -per Baretta riduzione dell’offerta significa riduzione solo delle slot. Eppure sa benissimo che l’offerta di gioco d’azzardo legale è molto più vasta, molto più variegata e articolata e per ridurla effettivamente occorrerebbe intervenire su tutte le sue “espressioni”.  Ad esempio, riducendo il numero dei 50 g&v oggi attivi, o riducendo da 228 a 2 le estrazioni giornaliere del 10eLotto, e mettendo mano, ma concretamente, all’offerta di azzardo on line con misure di riduzione della stessa. Insomma, la riduzione, per ora solo promessa, del 30% delle slot, non risulta certo sufficiente, anche perchè più che un a riduzione sembra mascherare una migrazione verso forme più aggressive e pericolose di azzardo, come le vlt.

 

 

PressGiochi