29 Marzo 2024 - 16:14

Loot boxes. USA: una proposta di legge per vietare le microtransazioni nei videogiochi

“Gli sviluppatori di videogiochi non dovrebbero monetizzare la dipendenza ai videogiochi” è il parere del Senatore Repubblicano Josh Hawley, che ha presentato un disegno di legge per impedire che meccaniche

09 Maggio 2019

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“Gli sviluppatori di videogiochi non dovrebbero monetizzare la dipendenza ai videogiochi” è il parere del Senatore Repubblicano Josh Hawley, che ha presentato un disegno di legge per impedire che meccaniche di tipo pay-to-win e le tanto criticate loot box finiscano all’interno di videogiochi indirizzati al pubblico giovane.

 

La nuova legge “The Protecting Children from Abusive Games Act” rispecchia la già esistente “Children’s Online Privacy Protection Act”, che impedisce di tracciare online i bambini a scopi pubblicitari. Si vietano i giochi rivolti ai minorenni e “i giochi i cui sviluppatori consentono consapevolmente ai minorenni di effettuare micro-transazioni”.

“Quando i bambini giocano a giochi pensati per gli adulti, dovrebbero essere bloccati dalla possibilità di effettuare micro-transazioni in maniera compulsiva. Gli sviluppatori di giochi che sfruttano consapevolmente i bambini dovrebbero affrontare conseguenze legali” dice ancora Hawley.

ESA, l’organizzazione che tutela i videogiochi negli Stati Uniti e che, tra le altre cose, organizza E3, ha replicato alle dichiarazioni del Senatore, osservando che numerosi paesi, tra cui Irlanda, Germania, Svezia, Danimarca, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito, hanno stabilito che le loot box non sono equiparabili al gioco d’azzardo.

 

Fino a oggi soprattutto i senatori democratici negli Usa sono apparsi particolarmente sensibili al problema. Potrebbe quindi essere trovato velocemente un accordo nel Congresso per rendere definitivamente il “Protecting Children from Abusive Games Act” una legge dello stato federale.

Prima che possa diventare legge, comunque, la proposta deve essere esaminata dalle commissioni competenti e poi approvata sia dalla Camera dei rappresentanti che dal Senato, per poi essere firmata dal presidente.

 

 

PressGiochi