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Lombardia: si riducono del 21% le attività del gaming; a Pavia -36%

I dati emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sul registro imprese, con raffronto fra il primo trimestre 2014 e quello del 2015. A livello regionale, le imprese

18 Agosto 2015

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I dati emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sul registro imprese, con raffronto fra il primo trimestre 2014 e quello del 2015. A livello regionale, le imprese che si dedicano al settore del gaming (attività esclusiva o principale) sono diminuite del 21,7%, passando da 1.495 a 1.170.

In controtendenza, però, la «gestione di apparecchi a moneta o gettone», ovvero le slot, con le imprese lombarde aumentate del 24,8%. Il dato è peraltro in linea con la tendenza nazionale: -15,9% il calo delle imprese del gioco, +25% l’aumento delle attività che gestiscono apparecchi che consentono vincite in denaro.

 

In Italia scendono a 9 mila le imprese del gioco: -15,9%. Ma la gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro salgono del 25%. Per numero complessivo di attività prima Napoli che ne conta oltre mille (+15,6%). Seguono Roma con 694 (-20,3%) e Milano con 438 (-19,5%). Tra le prime dieci province, oltre a Napoli, le uniche ad aumentare sono: Salerno (+9,8%), Caserta (+14,3%) e Reggio Calabria (+6,9%).

Secondo il rapporto, nel complesso, in Italia sono 9.144 le imprese e unità locali attive nel settore del gioco.

 

Pavia, capitale dei giochi – Singolare che, a livello regionale, il calo percentualmente più elevato (-36%) delle imprese specializzate nel gioco sia proprio a Pavia, che spicca per spesa procapite con 2.498,55 euro all’anno. Nell’elaborazione della Camera di commercio di Milano, a Pavia le imprese del gioco sono diminuite in un anno appunto del 36%, dalle 75 del 2014 alle 48 del primo trimestre 2015 e rappresentano solo il 5% del totale delle imprese.

Scorporando però il dato nei diversi settori delle attività registrate alla Camera di commercio, si scopre che la diminuzione principale (dalle 33 del 2014 alle sole 5 del 2015) riguarda «ricevitorie del Lotto, SuperEnalotto, Totocalcio eccetera», mentre sono aumentate (da 18 a 21) le imprese registrate per la «gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro funzionanti a moneta o a gettone», ovvero le sale da gioco con Vlt e slot.

Sono pure lievemente diminute (da 24 a 22) le «altre attività connesse con le lotterie e le scommesse», ovvero le sale scommesse e bingo. Nella statistica camerale vengono conteggiate le imprese con «attività esclusiva o principale» legata al gioco. «Se un bar ha anche le slot – precisano dalla Camera di commercio di Milano – resta però registrato come bar e non viene censito da questa nostra elaborazione per settori d’impresa».

PressGiochi