29 Marzo 2024 - 16:39

Livorno. Avv. Bertelli: “Sul gioco, approccio superficiale e demagogico rispetto al problema”

“Quale affezionato lettore ho avuto modo di leggere, da ultimo e sul Vostro quotidiano, molteplici articoli incensanti, a vario titolo, l’animosità dell’Amministrazione Comunale in materia di regolamentazione del gioco lecito.

18 Marzo 2019

Print Friendly, PDF & Email

“Quale affezionato lettore ho avuto modo di leggere, da ultimo e sul Vostro quotidiano, molteplici articoli incensanti, a vario titolo, l’animosità dell’Amministrazione Comunale in materia di regolamentazione del gioco lecito. In data di ieri è comparsa, con il dovuto risalto, la notizia del protocollo d’intesa siglato fra la Questura ed il Comune, in uno con un sintetico resoconto sul Regolamento in materia di gioco lecito approvato dal Consiglio Comunale. Regolamento questo del quale si attende, da un momento all’altro, la pubblicazione sull’Albo Pretorio”.

 

 

Lo afferma l’Avv. Francesco Bertelli replicando alla redazione de Il Tirreno.

 

 

 

“Orbene, avendo acquisito una qualche competenza in materia, dovuta alla trattazione a livello professionale di questioni consimili, ed avendo seguito personalmente l’iter di nascita del provvedimento in questione, mi permetto di offrire ai lettori uno spunto critico, sul tema, rispetto all’operato dell’Amministrazione.

 

A titolo di cronaca corre l’obbligo di evidenziare che il precedente Regolamento in materia emanato dal Comune di Livorno è stato dichiarato nullo dal TAR di Firenze con Sentenza n. 715/2017 e che analoga sorte ha subito la Ordinanza sindacale recante disciplina degli orari degli esercizi praticanti il gioco lecito (dichiarata nulla dal Tar di Firenze con una serie di sentenze, fra le quali la n. 1006/2018, recante altresì condanna dell’Amministrazione a dar luogo alla refusione delle spese legali nei confronti dei ricorrenti).

Pur riconoscendo per politicamente comprensibile, dunque, che la nostra Amministrazione a 5 stelle abbia inteso affrontare di petto un problema (la lotta alla c.d. ludopatia) come se non ve ne fossero altri più urgenti da affrontare, mi permetto di far rilevare criticamente che un approccio più accorto rispetto ad una materia così complessa sarebbe risultato dovuto, in special modo alla luce dei precedenti giudiziali ai quali ho fatto cenno.

Il Regolamento di prossima emanazione invece, a discapito di qualsivoglia logica, vieta l’esercizio di alcune forme di gioco del tutto lecite (prive per Legge della possibilità di erogare vincite in denaro) ed al contempo – udite, udite – non ricomprende nel proprio ambito applicativo le attività esercitate dalle sale scommesse.

Quest’ultima esenzione trae origine da un emendamento proposto dal Prof. Bruciati (oggi consigliere e candidato Sindaco, in pectore, di Buongiorno Livorno), poi fatto proprio dal Consiglio Comunale con Delibera n. 173 del 19/09/18, in seno al quale le sale scommesse sono state definite quali luoghi nei quali “ha molta importanza il contatto umano tra giocatore ed esercente” !

 

Orbene, del detto Regolamento non vi era alcun bisogno tecnico-normativo, essendo le previsioni dello stesso, al netto dei profili di illegittimità inseriti ad hoc dalla locale Amministrazione, una mera ripetizione di quanto già previsto dalla legislazione regionale e dei divieti già esistenti in materia.

 

E del pari non vi era alcun bisogno tecnico-normativo del protocollo d’intesa siglato fra Comune e Questura, essendo questo meramente ripetitivo del contenuto di una Circolare emanata dal Ministero dell’Interno (Prot. 557/PAS/U/003881/12001) sin dal 19/03/18.

 

Viene dunque da chiedersi se l’animosità dell’Amministrazione Comunale in materia altro non sottenda, a discapito delle astrattamente condivisibili affermazioni di principio, che un più prosaico contributo, meramente politico, offerto dalla locale Amministrazione pentastellata al Governo centrale.

 

E del pari viene da chiedersi se siffatto modus procedendi, a mio modo di vedere incauto, possa costituire un vanto per l’Amministrazione procedente (come la stampa tenderebbe ad avallare) anziché, come credo, la mera reiterazione di un approccio superficiale e demagogico rispetto al problema.

 

Approccio questo foriero di esporre l’Amministrazione comunale – come l’Inter dei tempi andati ! – al rischio “triplete” (tre bocciature giudiziali in tre anni da parte del TAR) !

 

Rischio questo che ben si sarebbe potuto esorcizzare con un più accorto, e meno politicizzato, approccio ad una materia così complessa, involgente interessi diversificati”.

 

 

PressGiochi