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Liguria. Il presidente Toti: “Prorogheremo la legge vigente sul gioco per aprire un confronto con le categorie e cambiarla”

Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, ha confermato ufficialmente la deroga di un anno alla legge regionale del 2012 che sarebbe dovuta scattare il prossimo 2 maggio e che avrebbe

13 Marzo 2017

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Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, ha confermato ufficialmente la deroga di un anno alla legge regionale del 2012 che sarebbe dovuta scattare il prossimo 2 maggio e che avrebbe reso irregolari la maggior parte delle slot a causa delle  distanze dai luoghi sensibili (300 metri).

“Non credo che distruggere le reti di commercio aiuti un malato di gioco- ha commentato Toti- Diciamo no a interventi che fanno chiudere i piccoli esercizi e aprire mini casinò. La storia del nostro paese è fatta di negozi come sono i bar e i tabaccai. La ludopatia è un tema importante, ma bisogna intervenire con misura ed equità. Nelle prossime settimane prorogheremo la legge vigente per aprire un confronto con le categorie e cambiarla”.

Altro “attore” fondamentale del rinvio è l’assessore allo Sviluppo economico Edoardo Rixi “La moratoria serva a tutelare l’occupazione e un tessuto produttivo importante per la nostra regione” ha commentato. Rixi era stato fortemente criticato soprattutto dal Movimento Cinque Stelle nazionale e dal comune di Genova che, al contrario dei vertici regionali resta per la “linea dura” contro il gioco.

“Abbiamo avuto risultati eccellenti- ha ribadito Elena Fiorini assessore alle legalità a Genova e da diverso tempo in prima linea nel dibattito sulla questione del gioco in Liguria-  Il nostro è un Comune simbolo della lotta all’azzardo. E in questi ultimi cinque anni a Genova il numero delle sale slot è sceso da 59 a 29. Mi aspettavo dal presidente della Regione e da Rixi l’avvio di un confronto più serio e mi sorprende che si sia aspettato l’ultimo minuto per intervenire”.

Contrario alla decisione del presidente Toti anche parte del Partito Democratico. Un dato che evidenzia la complessità e la divisione politica attualmente in atto in Liguria riguardo questa decisione.

“Prendiamo atto – ha proseguito Sergio Rossetti, consigliere del Pd – come esponenti politici tra cui Rixi, Scajola e Matteo Rosso che avevano votato a favore della precedente legge ora abbiano cambiato idea con l’arrivo di Toti. Personalmente reputo questa normativa non da buttare via. Merita certamente delle riflessioni che coinvolgano tutte le parti”.

“I comuni che hanno utilizzato questa norma per i regolamenti hanno ottenuto una notevole diminuzione nell’offerta del gioco d’azzardo- ha proseguito Rossetti- Rinviarne l’applicazione di nove mesi non comporterà, invece, alcun beneficio. Sono davvero curioso di vedere come si comporterà la giunta Toti tra un anno quando dovrà affrontare nuovamente il problema. Sembra ormai che il presidente agisca pensando più alla campagna elettorale che alle reali esigenze dei cittadini”.

Soddisfazione invece tra le associazioni di categoria. “Pronto al confronto per realizzare una riforma che possa coniugare gli interessi della popolazione  degli operatori del gioco lecito e contrastare effettivamente quello illegale” – ha concluso Lorenzo Verona, vice presidente dell’associazione Astro, che ha partecipato al convegno di ieri.

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