19 Aprile 2024 - 15:57

Lecco. L’Ass. Valsecchi: “Il Tar Brescia contro le sale giochi ha aperto una pista che potremmo usare”

L’amministrazione di Lecco, rappresentata dall’assessore Corrado Valsecchi, ha accolto positivamente le recenti sentenze del Tar di Brescia che, respingendo il ricorso di alcune sale giochi, ha affermato che il cambio

26 Aprile 2017

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L’amministrazione di Lecco, rappresentata dall’assessore Corrado Valsecchi, ha accolto positivamente le recenti sentenze del Tar di Brescia che, respingendo il ricorso di alcune sale giochi, ha affermato che il cambio di fornitore e la sottoscrizione di un relativo nuovo contratto (delle AWP) sono da considerare come di una nuova apertura, dando valore ai limiti imposti dagli enti locali (come il comune di Lecco).

 

 

“Lo dico da anni e lo ribadisco-ha commentato Valsecchi- il problema di fondo è il Governo centrale, che non ha interesse ad affrontare la questione alla radice. Siamo alle prese con uno Stato biscazziere, che sfrutta il gioco d’azzardo per ottenere risorse, mentre la Regione Lombardia e i suoi sindaci sono in prima linea in questa battaglia.Il fenomeno, che fino a una manciata di anni fa sembrava quasi incontrastabile, nell’ambito di una notevole diffusione delle strutture (e delle slot machine nei pubblici esercizi), si sta comunque ridimensionando. Anche a Lecco registriamo una riduzione per quanto riguarda la presenza delle macchinette e delle sale scommesse rispetto a qualche anno fa. Posto che sono sempre troppe, non bisogna abbassare la guardia, perché anche se le slot machine diminuiscono, i lecchesi affetti da ludopatia continuano ad aumentare, come confermano al Sert . Si tratta di un incremento esponenziale, legato anche alle possibilità offerte dal gioco in rete. Dunque, sale e apparecchiature diminuiscono, ma il problema resta, tanto che l’azzardo resta la terza industria italiana, grazie all’assenza di azioni da parte dello Stato”.

 

 

“Questa sentenza del Tar, va nella giusta direzione- conclude Valsecchi- ricalca un po’ la situazione dei cinema: continuando l’attività non ci sono vincoli legati alla disponibilità di parcheggi. Ma interrompendo e riaprendo si viene assoggettati ai nuovi vincoli, che impongono la presenza di un certo numero di parcheggi privati ad uso pubblico. In ogni caso delle 8 sale presenti a Lecco due o tre hanno parametri che potrebbero essere discutibili per quanto riguarda la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. Questa sentenza apre una pista che vale anche per noi: se ne avremo la possibilità, la useremo per ridurre ulteriormente il fenomeno”.

 

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