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Imola: nuovi ricorsi degli operatori contro la delibera sul gioco d’azzardo

Ricomincia il braccio di ferro tra il Comune di Imola e i gestori di locali con al loro interno slot machine e videolottery. A finire nel mirino di alcuni esercenti, dopo

25 Maggio 2018

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Ricomincia il braccio di ferro tra il Comune di Imola e i gestori di locali con al loro interno slot machine e videolottery. A finire nel mirino di alcuni esercenti, dopo che già in passato un paio di operatori del settore avevano fatto causa all’amministrazione sulla questione degli orari di spegnimento degli apparecchi, è questa volta l’obbligo di dismettere le macchinette presenti in attività situate entro 500 metri dai cosiddetti «luoghi sensibili» (scuole, impianti sportivi e luoghi di aggregazione giovanile).

 

Quattro, nel complesso, i ricorsi sul tavolo del Comune (e altrettanti su quello della Regione): due rivolti al presidente della Repubblica (il ricorso può eventualmente essere trasposto al Tar) e altrettanti proprio al Tribunale amministrativo regionale. La richiesta è sempre la stessa: da un lato annullare gli atti emessi nei mesi scorsi dal servizio Sviluppo economico e progetti europei dell’ente di piazza Matteotti, e dall’altro la delibera di Giunta dell’Emilia Romagna del giugno 2017 dalla quale i provvedimenti del Comune prendono le mosse.

 

Proprio all’inizio del 2018, attraverso uno dei suoi ultimi atti ufficiali prima della decadenza, la Giunta comunale aveva dato infatti il proprio via libera alla mappatura delle aree destinate a diventare ‘slot free’, con il progressivo spegnimento delle apparecchiature per il gioco d’azzardo nel raggio di 500 metri da luoghi definiti «sensibili» dalla legge regionale che disciplina la materia. E sono appunto 286 i luoghi sensibili individuati dall’amministrazione, di cui 69 sedi scolastiche, 87 luoghi di culto, 41 luoghi sanitari e di cura, 51 impianti sportivi e 38 centri di aggregazione.

 

Risale a fine 2017, invece, l’approvazione di uno specifico regolamento in materia da parte del Consiglio comunale imolese. In quel documento erano previsti, tra l’altro, l’obbligo di informazione del divieto del gioco per i minori con cartelli appositi; il divieto di esporre cartelli o immagini che pubblicizzino vincite avvenute e quello di installazione di insegne all’esterno delle attività commerciali.

 

Tra le misure introdotte, pure il vincolo di non procedere alla stipulazione di contratti di locazione o concessione di locali di proprietà del Comune e di società controllate a favore di soggetti che intendano utilizzare tali immobili per aprire attività concernenti il gioco d’azzardo, sia nella tipologia di sala giochi, che in quella di installazione di apparecchi da gioco. In questi mesi, come annunciato, il Comune ha dato corso alla seconda fase di attuazione della deliberazione regionale, con la comunicazione ai titolari dei locali che ospitano slot, a meno di 500 metri dai luoghi sensibili, di dismissione delle macchinette con il divieto di installazione di nuovi apparecchi e di rinnovare i contratti di concessione di utilizzo alla loro scadenza. E così sono fioccati i ricorsi.

 

PressGiochi