18 Aprile 2024 - 17:07

Gli italiani e il gioco d’azzardo: un mercato da 96 miliardi e crescita no stop per slot online e giochi virtuali

La passione degli italiani per il gioco d’azzardo è cresciuta in modo febbrile, come una marea inarrestabile che ha finito per entrare nella lista delle spese degli abitanti del Bel

12 Luglio 2018

Print Friendly, PDF & Email

La passione degli italiani per il gioco d’azzardo è cresciuta in modo febbrile, come una marea inarrestabile che ha finito per entrare nella lista delle spese degli abitanti del Bel paese scavalcando molte altre voci di norma ritenute più essenziali. Secondo le stime ufficiali, nel 1998 la spesa complessiva per il gioco d’azzardo ammontava a 12,5 miliardi ed è arrivata, nel 2016, a 96 miliardi, circa 8 volte tanto.

Se consideriamo i 60 milioni di italiani che abitano la Penisola, è come se in quell’anno ognuno di essi avesse speso 1587 euro nel gioco, 132 euro al mese. Escludendo la fascia di popolazione non contribuente, rifacendo quindi il calcolo solo su 41 milioni di abitanti, la spesa mensile sale a 196 euro, il 10% di uno stipendio medio.

 

Va anche detto che la più ampia percentuale di queste cifre scommesse viene “restituita” ai giocatori sotto forma di vincite: nel caso del 2016, su 96 miliardi vanno sottratte 76,5 miliardi di vincite generando così una perdita netta di 19,5 miliardi di euro che non torneranno più nelle tasche degli italiani.

Esistono altri dati più approfonditi su uno specifico settore del gioco, quello delle slot machine. I dati provengono da un inchiesta portata avanti dal gruppo editoriale GEDI e intitolata “L’Italia delle slot”. Grazie a una divisione del numero su base regionale, provinciale e comunale si evince come sia soprattutto il nord a spendere di più in giocate: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna. Il calcolo delle giocate pro-capite fotografa una presenza endemica delle slot machine fisiche su tutto il territorio, una presenza che si fa quasi ingombrante nei piccoli centri del nord-ovest dove alcuni piccoli comuni presentano dati delle giocate pro-capite completamente fuori dalla media nazionale: Caresanablot (VC), 24.228 euro; Bosnasco (PV), 17.214 euro; Forcola (SO), 19.972 euro. Si tratta di piccoli comuni che, non superando i 2mila abitanti, palesano evidenti casi di dipendenza.

 

Il gioco analogico continua a farla da padrone, ma, negli ultimi anni, viene su sempre più prepotente il gambling online.

Di cosa si tratta? Parliamo del gioco d’azzardo online, un insieme di scommesse sportive, poker, slot machine e tutti i classici del casinò, ovviamente in versione virtuale. Secondo i dati del dossier “Il gioco online in Italia, il mercato nel 2017”, curato da un gruppo di ricerca del Politecnico di Milano, il gioco online ha fatto un balzo, dal 2016 al 2017, di ben 34 punti percentuali raggiungendo un volume di mercato pari circa a 1,38 miliardi di euro. Siamo ancora lontani dalle cifre mosse dal gioco analogico che vanta ancora la fidelizzazione della stragrande maggioranza degli appassionati, ma un +34% è un tasso di crescita molto elevato che indica un cambiamento in atto.

Stiamo parlando di un business ancora giovane che, a livello mondiale, nel 2016, vantava un volume da 44 miliardi di dollari e, secondo le stime, nel 2022 dovrebbe salire a quasi 82. In Italia, il 4% della popolazione maggiorenne scommette già sul web. L’incremento finora non ha conosciuto arresti e continua ad essere una nicchia di mercato particolarmente succulenta per i nuovi investitori interessati e, ovviamente, per gli attuali leader del settore.

Uno degli esempi più lampanti di business sviluppato a cavallo di due ere completamente diverse è quello dell’italiana SNAI (Snaitech S.p.A.), uno dei principali concessionari per la gestione dei giochi autorizzati nella penisola. La società fu fondata nel 1990, quasi in un’era giurassica per le scommesse, che di fatto non erano state ancora avvicinate dal mondo della tecnologia: ai suoi albori, SNAI era infatti dedita alla gestione di impianti ippici e alla fornitura di servizi amministrativi e logistici per la raccolta telefonica delle scommesse ippiche. Oggi, l’impresa ha tenuto vivo questo legame con gli ippodromi (SNAI ne possiede 3 più le televisioni che ne trasmettono le corse), ma è soprattutto nel gambling online che vede i più ampi orizzonti di espansione per il proprio business.

Un’espansione che al momento è trainata dai casinò games, i re del gioco d’azzardo online, un settore cresciuto del +29% nel 2017 raggiungendo un valore assoluto di circa 570 milioni di euro. Non solo, le stanze virtuali dei casinò sono anche il principale pane degli sviluppatori, impegnati soprattutto nell’implementazione delle versioni mobile per i già esistenti giochi desktop: il numero delle iniziative per mobile è salito del 13% e il 69% di queste sono per giochi da casinò. Le regine sono le slot online che rappresentano ben l’88% di tutto il business.

Così, dopo quasi 30 anni di esperienza sul campo, un’azienda come SNAI non solo continua ad offrire quote per l’ippica e le scommesse sportive, ma vanta anche un parco slot machine e giochi da casinò in continua espansione, la quasi totalità disponibile anche in versione mobile, segno di un mercato che da saturo è passato a godere della spinta del progresso tecnologico e, stando a queste percentuali di crescita, non sa ancora dove può arrivare.

 

 

PressGiochi