29 Marzo 2024 - 00:01

Firenze. Verona (Astro): “I divieti del comune produrranno un’impennata del consumo di gioco”

La notizia è oramai ufficiale: il Sindaco del Comune di Firenze ha adottato una ordinanza che limita l’orario di funzionamento degli apparecchi per il gioco lecito dalle ore 16,00 alle

05 Settembre 2016

Print Friendly, PDF & Email

La notizia è oramai ufficiale: il Sindaco del Comune di Firenze ha adottato una ordinanza che limita l’orario di funzionamento degli apparecchi per il gioco lecito dalle ore 16,00 alle ore 20,00, festivi compresi.
Gli effetti del provvedimento – afferma Lorenzo Verona di Astro – sono prevedibili, in virtù del fatto che Firenze è solo l’ultimo di una lunga serie di Città e Paesi in cui la scelta “istintiva” ha guidato l’operato dell’Amministrazione, senza accedere ad un “approfondimento generale e tecnico” di come il gioco lecito opera in un territorio, e di quali altre soluzioni potrebbero adottarsi alternativamente, per incidere “selettivamente” sulle criticità senza compromettere il funzionamento di un intero “sistema” a mission pubblica.
In primo luogo, come giustamente rilevato dai Tabaccai di alcune città già interessate da analoghe ordinanze, durante l’orario di spegnimento “coatto” degli apparecchi da gioco si triplicheranno le vendite degli altri prodotti di gioco (ad “elevata possibilità di accesso” come espressamente menzionati dalle motivazioni dell’ordinanza), e parimenti si triplicherà la “frenesia” di gioco durante gli orari stabiliti.
Nessuna contrazione della spesa della cittadinanza, e nessuna tutela socio-sanitaria sarà quindi perfomata, bensì l’opposto, ovvero una autentica impennata del “consumo” di prodotti di gioco, per di più “cronicizzata” dall’irrazionalità.
In secondo luogo, si apriranno le porte del gioco non autorizzato, in un territorio già fortemente caratterizzato da “enclave” di illegalità storicamente insediate, producendo l’effetto di un ulteriore inquinamento del tessuto commerciale, rischiosamente posto al cospetto di una alternativa di condotta maldestramente prospettata: aprirsi al gioco illegale, o rispettare orari che di fatto cancellano l’apporto reddituale dell’apparecchio lecito.
In terzo luogo, le criticità sanitarie in essere, o potenzialmente a rischio di svilupparsi, proprio perché troveranno un contesto di maggiore “aggressività” dell’offerta complessiva di gioco sul campo, sono destinate ad acuirsi sensibilmente.
In “soldoni”, l’ordinanza di Firenze provocherà danni sanitari per incremento della aggressività di gioco e per l’abbassamento della presenza degli apparecchi leciti sul Territorio, elevazione della appetibilità e redditività delle offerte illegali di gioco con seri pericoli di nuove e più incise infiltrazioni delle criminalità organizzata.
Neppure la “paventata” pressione politica dell’Amministrazione Locale nei confronti del Governo (“apparentemente poco attivo” nel contrasto al G.A.P.) raggiungerà scopi “percepibili”, posto che l’Erario troverà “in altri prodotti” la compensazione al mancato gettito degli apparecchi autorizzati.
AS.TRO, in queste situazioni, propone di scongiurare questi effetti, e di adottare un approccio concreto e selettivo. Il prodotto gioco è suscettibile di creare “le criticità” denunciate nell’ordinanza, ma le medesime possono essere “abbattute”, creando differenti condizioni di vendita e fruizione dei servizi di gioco:
1. Limitazione del numero dei congegni all’interno dei pubblici esercizi e collocazione obbligatoria dei medesimi in aree precise del locale,
2. Formazione professionale e attitudinale di tutti i titolari di esercizi in cui una qualsiasi forma di gioco lecito sia distribuita,
3. Sinergia e “protocolli operativi” tra imprese – punti vendita – servizi sanitari e sociali,
4. Precisi investimenti per la implementazione delle installazioni informative sul G.A.P. e la attuazione dei test di autovalutazione dell’utenza.
A queste “condizioni nuove”, sia la distribuzione del gioco, che l’esercizio degli apparecchi leciti da gioco, meritano “una opportunità” di test finalizzata a verificare la “inutilità” dell’ordinanza oraria, la quale, si ribadisce, si risolve nel far giocare “peggio” di prima (ma per meno ore), col rischio di gravi ripercussioni sanitarie e di ordine pubblico, rinunciando a ricercare un modo per far giocare sempre e ovunque “meglio di prima” (con la certezza di abbattere progressivamente le criticità socio-sanitarie connesse all’eccesso di gioco).
Le ragioni che sostengono le convinzioni AS.TRO sono concrete: per ridurre le criticità connesse al gioco lecito bisogna intervenire sul “sistema” gioco legale, conservandone l’attitudine a scudo contro la illegalità, ma rimuovendone l’attuale de-professionalizzazione che ne caratterizza la distribuzione.
Il progetto AS.TRO “un gioco buono anche per il territorio” è in attesa di essere presentato al Comune di Firenze, al quale si rinnova pubblicamente l’invito ad esaminarlo in contradditorio con i tecnici di cui l’Amministrazione riterrà opportuno avvalersi”.

 

PressGiochi

 

Firenze. Nardella: pronti ad intervenire con un pacchetto di misure per ridurre licenze e orari su sale giochi e centri scommesse

 

Aduc su interventi del comune di Firenze: “Il proibizionismo crea clandestinità”