29 Marzo 2024 - 06:55

FEE. Erbetta (PC Emilia Romagna): “L’educazione alla libertà è la soluzione delle ludopatie, non il proibizionismo”

“L’emendamento sbagliato che abbiamo votato a Dicembre in Regione Emilia Romagna all’interno della legge di Bilancio rischia che qualsiasi macchina dotata di una spina elettrica sia a breve vietata ai

17 Marzo 2017

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“L’emendamento sbagliato che abbiamo votato a Dicembre in Regione Emilia Romagna all’interno della legge di Bilancio rischia che qualsiasi macchina dotata di una spina elettrica sia a breve vietata ai minori di 18 anni. Si tratta di un errore frutto di una certa schizofrenia che spinge spesso il legislatore a prendere provvedimenti a causa di pressioni incredibili.

Pensiamo ai voucer e al dibattito scaturito a livello nazionale che probabilmente porterà alla loro abolizione. Il tema che dovrebbe affrontare il legislatore è quello delle ludopatie, ma dobbiamo distinguere tra intrattenimento puro e a vincita”.

E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale Giorgio Pruccoli in apertura della conferenza dal titolo  “L’INTRATTENIMENTO IN ITALIA: I GIOCHI SENZA VINCITA IN DENARO TRA IMPRESA, SOCIETA’ E REGOLAZIONE” organizzata all’interno della prima edizione della manifestazione “FEE: Family Entertainment Expo”, dedicata ai giochi senza vincita in denaro, e più in generale, all’Intrattenimento.

“Ho parlato con i dirigenti del settore e le consigliere che hanno redatto emendamento. – ha spiegato Pruccoli – Vogliamo riscrivere quella norma passata senza una dovuta riflessione per interpretare la reale volontà del legislatore che non vuole influire negativamente su un settore tanto importante per il nostro territorio. L’11 aprile porteremo in Aula l’emendamento correttivo con la volontà di unire le varie anime in causa”.

 

 

Il Capogruppo di patto civico Mario Erbetta ha dichiarato che “in Italia si sta andando verso una deriva dovuta allo Stato etico che vuole imporre una morale e una linea di comportamento. Lo Stato etico è alla base di tutti i regimi dittatoriali. Ritengo che la parola magica sia educazione alla libertà, alla libertà dei giovani di crescere liberi ma consapevoli con una informazione che parta dal basso. E’ qui la soluzione delle ludopatie, non il proibizionismo”.

 

“Per il comma 7 – ha dichiarato l’avvocato Cino Benelli  – vigono molte delle certificazioni che esistono per i comma 6. Quando parliamo di liberalizzazione non si parla di assenza di regole ma di regole snelle e aperte alla concorrenza e al mercato. Le limitazioni devono essere legittimate da motivi di interesse primario concretamente dimostrabili. Perché il comparto del gioco delle vincite a premio non viene gestito dal Ministero dello sviluppo economico? Tra azzardo e apparecchi di puro intrattenimento vanno applicate regole diverse. Le forme di abuso vanno represse ma serve più libertà per il puro intrattenimento.

 

Gennaro Evangelista, studioso di metodologia d’analisi sui rischi connessi al gioco dell’Ateneo fiorentino ha affermato: “Il gioco è una cosa seria che non va sottovalutata. Pensiamo al termine gaming utilizzato dall’azzardo contrapposto ad amusement e all’intrattenimento che c’è nei due tipi di giochi.

Nel gioco patologico una delle problematiche che si presenta è l’isolamento dell’individuo cosa che non capita negli apparecchi da intrattenimento. La macchina non è così aliena dall’essere umano come pensiamo, essa condivide i nostri spazi e ci impone dei comportamenti. Gli apparecchi da intrattenimento ad esempio mediano il rapporto tra giocatori aiutando la socialità. E’ assurdo che in una sala giochi non sia possibile giocare in modalità multiplayer. Questo costringe il giocatore a giocare in casa, la normativa costituisce un freno all’innovazione”.

 

 

Mirjana Acimovic, in rappresentanza di EUROMAT, Federazione europea per il gioco responsabile ha affermato: “Oggi ho partecipato a qualcosa di veramente unico e sono felice di vedere i rappresentanti delle industrie che rappresentiamo in Euromat. I regolatori  e gli imprenditori devono lavorare insieme per preparare le basi su cui cresceranno i nostri bambini nel futuro”.

 

Per la Professoressa Franca Tani, Ordinario di Psicologia dello Sviluppo dell’Università degli Studi di Firenze, l’evento è un’occasione unica per approfondire quello che è il problema del gioco d’azzardo patologico. “Sono interessata per via del mio lavoro ai problemi legati al gioco, ma dobbiamo evitare che ci sia un comportamento demonizzante rispetto a una attività come questa che crea occupazione e divertimento, ma le istituzioni devono occuparsi anche di chi ha problemi di gioco. I giochi sono elementi importanti per aiutare la socialità e la vita in comune. Ma dobbiamo cercare di capire se solo il fatto che non ci sia vincita in denaro possa escludere che ci sia un rischio”. Pensiamo alla tombola o alle boccette che potrebbero essere classificati azzardo ma non necessariamente costituire un pericolo. La categoria della vincita in denaro quindi non possiamo considerare questo aspetto ma dobbiamo valutare anche caratteristiche struttura e tempi del gioco. La ripetizione ad esempio del gioco delle slot è l’aspetto che comporta compulsività, questi aspetti vanno valutati e regolamentati per evitare i rischi alla salute”.

 

Cristina Doganini – PressGiochi