19 Aprile 2024 - 02:02

Al via Enada Rimini, le contraddizioni della politica non intimoriscono la fiera

“Il rapporto tra IEG e Sapar ha funzionato in modo eccellente. 30 anni di collaborazione, 30 anni in cui questa manifestazione ha consolidato il suo prestigio, ma l’edizione del trentesimo

14 Marzo 2018

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“Il rapporto tra IEG e Sapar ha funzionato in modo eccellente. 30 anni di collaborazione, 30 anni in cui questa manifestazione ha consolidato il suo prestigio, ma l’edizione del trentesimo si colloca in un contesto di difficoltà di mercato. Il ritardo dei decreti governativi è un’ulteriore e incomprensibile difficoltà per un mercato che già era sofferente. Un mercato che è importante e va trattato diversamente, non solo per quanto offre all’erario. Ci auguriamo che già da Enada Roma l’orizzonte possa diventare più chiaro”.

In questo modo Lorenzo Cagnoni, dell’Italian Exhibition Group ha esordito durante la consueta conferenza di apertura di Enada Rimini.

“Il termine divertimentificio non ci piace più- ha proseguito Federico Moretti, presidente della camera di commercio della Romagna- il divertimento è importante per le persone, ma dipende in quali termini viene espresso. Per Rimini e la Romagna questa fiera è importante. Nel nostro piano strategico il gioco ed in particolare il gioco strategico ha un ruolo importante. Dobbiamo sostenere le aziende perché il gioco può avere ed ha risvolti positivi per la società. Rimini è sempre stata conosciuta come luogo del divertimento e IEG è diventato uno dei gruppi più importanti a livello europeo sull’organizzazione fieristica e questa collaborazione con la Saper è uno delle chiavi”.

Ha poi preso la parola per il presidente della Sapar, Raffaele Curcio.

“Ogni anno ci ritroviamo a fare il punto su un settore che secondo il nostro avviso non è trattato in maniera equa. C’è sempre stata una mancanza di elasticità da parte di tutti i governi che si sono succeduti. C’ è stata sempre una contraddizione tra i contenuti delle norme e la loro applicazione. È stata colpita solo la rete fisica nonostante un grande sviluppo dell’online che non è stato toccato. Le nuove generazioni sono più a rischio perché preferiscono l’online e vediamo questa tendenza anche nell’amusement. Il settore del gioco non è considerato a 360 gradi. Si sono succedute le ultime tre leggo di stabilità concentrandosi esclusivamente sulla rete fisica. Ritengo che il governo ha usato un approccio, quello della riforma, positivo, ma la sua applicazione sbagliata, a cominciare dalle tempistiche. Non si è valutata la realtà del lavoro e il nostro lavoro vuol dire controllo. Speriamo quindi che il governo riesca ad equilibrare l’asticella, attualmente a sfavore del gioco fisico. Un settore che dovrebbe essere normato, ma normato con più attenzione. In Piemonte dopo la legge c’è stato un immediato danno erariale, ma non c’è stato nessun beneficio per contrastare il gioco problematico, senza considerare i problemi occupazionali. Sarebbe importante fare leggi che producano risultati, per ora sono una sconfitta”.

“Le normative europee sul gioco incidono poco- ha proseguito Curcio- in quanto ogni stato ha una sua autonomia, quindi c è possibilità di appellarsi, ma nella pratica non incide. Quindi speriamo che il nuovo governo si formi e possa essere stabile e valutare con attenzione le nostre problematiche.

Da parte di operatori e investitori c’è grande timore in quanto non ci sono prospettive stabili, appunto a causa del quadro legislativo. Gli operatori sono disorientati e incerti. C’è attesa anche sul decreto per le scommesse fisiche, un altro grosso problema. La riduzione dell’intero settore non è stata la riduzione, ma le modalità di questa riduzione. Bisogna fermarsi a riflettere per concludere questa riforma in maniera differente. Il dialogo con Baretta è rimasto piuttosto sterile. A livello legislativo può starvi che sono settori più ascoltato di altri, questo lo capisco, ma non comprendo perché in questo momento di crisi non è stato affatto ascoltato il problema occupazionale, soprattutto delle piccole aziende. Negli ultimi anni c’ è stato troppo uno spostamento verso la globalizzazione e ci siamo dimenticati le persone e le aziende.

 

Le regioni e i comuni dovrebbero fare provvedimenti che abbiano efficacia nel contrastare il gioco patologico. Oggi registriamo una sconfitta della politica e delle aziende. Più riduciamo l’offerta lecita più incrementiamo quella legale.

L’empasse legislativa che ha bloccato il settore influisce negativamente sulle strategie aziendali e a catena anche sulla fiera Enada. C’è molta incertezza, cresce l’offerta online. Ci aspettiamo che il nuovo governo dia più chiarezza al settore nel suo complesso. Pensiamo anche che il bando per le scommesse fisiche è fermo da due anni.

Sulla riduzione come associazione non siamo contrari ma contestiamo il modo nel quale è stata attuata. Il dialogo intrapreso con il sottosegretario Baretta è stato sterile perché non sono state accolte le tante proposte fatte. Dovremo avere più attenzione alle piccole e medie aziende che curano l’offerta sul territorio. Il dialogo fatto nel corso di questi anni verrà ripreso con l’avvio della nuova legislatura.

Un ultimo appunto su Rimini Amusement Show- ha concluso il presidente Sapar- Con Cagnoni abbiamo valutato come rivalorizzare l’ amusement, questo è un primo approccio e speriamo che possa crescere nel futuro”.

 

“Non temiamo – ha concluso l’incontro Lorenzo Cagnoni – l’attuale approccio che si è sviluppato nei confronti del settore del gioco. Tramite Enada cerchiamo di rappresentarlo al meglio perché siamo fermamente convinti che i dati economici confermano l’importanza del prodotto gioco. Speriamo di riuscire a consolidare il settore ed essere sempre più rigorosi nella costituzione della cultura del gioco legale; fare uno sforzo di aggregazione per fare in modo che la nostra associazione rappresenti sempre più il gioco nel suo complesso”.

 

PressGiochi