28 Marzo 2024 - 13:32

Emilia Romagna. Presi in cura nel 2014 quasi 1.300 soggetti affetti da gap

Nel 2014 sono stati 1.277 i soggetti con patologie collegate alla dipendenza dal gioco in trattamento presso il Servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna, pari al 4,3% degli utenti complessivi (negli altri casi, maggioritaria è risultata

20 Maggio 2015

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Nel 2014 sono stati 1.277 i soggetti con patologie collegate alla dipendenza dal gioco in trattamento presso il Servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna, pari al 4,3% degli utenti complessivi (negli altri casi, maggioritaria è risultata la dipendenza da uso di sostanze, 65,3%, da alcol, 26%, e da fumo, 4,4%). Nei Sert vi sono punte sopra la media regionale a Piacenza, con l’8,8%, a Ferrara e Ravenna con il 6%, a Cesena con il 5,9% e a Modena con il 5,6%. Dal 2013 al 2014 è stato osservato un aumento di casi pari al 15% ma se si prende in considerazione il periodo 2010-2013 l’incremento dell’utenza Sert per gioco d’azzardo è stato del 116,8%.

L’attuazione della Legge regionale 5/2013 contro il gioco d’azzardo è stata oggi al centro della seduta della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, e i tecnici dell’assessorato hanno fornito questi dati.

 

In Emilia-Romagna sono stati attivati corsi formativi rivolti al personale sanitario e sociosanitario e agli esercenti,si legge in una nota della Regione, è stato istituito un numero verde regionale per la consultazione dell’elenco dei servizi (800 033 033) ed è stato definito nella legge il percorso di assegnazione delmarchio Slot FreER ai locali che non hanno istallato o che hanno disinstallato slot machine e apparecchi per il gioco. Inoltre, è stato firmato un protocollo con associazioni rivolte al contrasto di questo tipo di dipendenza e, infine, è stata attivata una struttura residenziale sperimentale specializzata a Reggio Emilia, denominata Pluto, che nel 2014 ha ospitato 19 pazienti della regione e 21 da fuori regione: i risultati sono confortanti visto che dei 40 casa trattati, 28 sono stati dimessi, 6 sono stati gli abbandoni e 6 persone sono ancora in trattamento.

 

Per quanto riguarda il numero verde regionale, il numero complessivo delle chiamate sulla dipendenza dal gioco d’azzardo è stato, sempre nel 2014, di 467. Questa la distribuzione territoriale: 130 all’Ausl di Bologna, 76 all’Ausl di Modena, 64 all’Ausl di Reggio Emilia; a seguire, l’Ausl di Parma (42), l’Ausl della Romagna – Rimini (35), l’Ausl della Romagna – Ravenna (29), l’Ausl di Ferrara (24), l’Ausl della Romagna -Cesena (22), l’Ausl di Piacenza (16), l’Ausl di Imola (15) e l’Ausl della Romagna – Forlì (14).

In Italia il giro economico collegato al gioco d’azzardo legalizzato corrisponde alla cifra record di 85 miliardi di euro annui.

 

Nel suo intervento, Giuseppe Paruolo (Pd) ha parlato di “sforzo importante per una situazione complessa”, rilevando la “mancanza di una legislazione nazionale forte sul tema”. Ottavia Soncini (Pd) ha rimarcato “il ruolo importante che ricopre il personale socio-sanitario degli enti locali e le associazioni di volontariato”. Roberto Poli (Pd) ha riferito sul problema delle “autorizzazioni concesse per questo tipo di attività, non di competenza dei sindaci”.

Dall’opposizione, Daniele Marchetti (Ln) ha chiesto informazioni sul numero verde regionale, sulla formazione rivolta agli enti locali e sul marchio Slot FreER. Andrea Bertani (M5s) ha richiesto “i dati sull’impegno economico da parte del sistema sanitario per sostenere questo tipo di politiche”.

 

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