18 Aprile 2024 - 22:38

Emilia Romagna. Lo Massaro (Sapar): “Legge regionale mette a rischio aziende e occupazione”

Questa mattina il vice presidente vicario dell’Associazione Nazionale Sapar, Andrea Lo Massaro, è intervenuto alla presentazione del DEFR (documento di economia e finanza Regionale) dell’Emilia Romagna, presso la sede dell’assemblea

07 Dicembre 2018

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Questa mattina il vice presidente vicario dell’Associazione Nazionale Sapar, Andrea Lo Massaro, è intervenuto alla presentazione del DEFR (documento di economia e finanza Regionale) dell’Emilia Romagna, presso la sede dell’assemblea legislativa regionale a Bologna.

Durante l’udienza conoscitiva Lo Massaro è intervenuto evidenziando come “nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale – DEFR 2019 e nella rendicontazione degli obiettivi strategici del DEFR 2017, siano stati evidenziati i dati relativi al prossimo triennio che non tengono minimamente conto della situazione che la legge regionale n. 5 del 2013 in materia di giochi, andrà a creare in termini di impatto sul PIL e sull’occupazione della regione Emilia Romagna. Numeri alla mano, questa legge creerà un problema occupazionale per circa 21.000 lavoratori impiegati a diverso titolo nei 7.044 esercizi pubblici ubicati nella suddetta regione, a circa 3.000 lavoratori impiegati in 284 aziende per la gestione di apparecchi da intrattenimento che operano in Emilia Romagna e a 600 lavoratori impiegati in 12 aziende di produzione emiliano romagnole”.

Il vice presidente vicario ha quindi ribadito la pericolosità del distanziometro imposto dalla legge n.5/2013, in quanto “determinerà dei ghetti del gioco, senza minimamente risolvere il problema legato al GAP, anzi confinerà il giocatore problematico in aree dedicate. Senza dimenticare che lo stesso si sposterà  inevitabilmente verso altre offerte di gioco, spesso anche illegali e quindi fuori controllo. Inoltre tale nuova normativa impedisce l’utilizzo delle “ticket redemption” ai minori, molto in voga in  riviera e non da ultimo nei multi cinema e centri commerciali, che vedranno venire a mancare questa fonte di entrate. Mi auguro che la promessa di riordino complessivo del settore giochi inserito nel decreto dignità possa essere un viatico per un’eventuale slittamento dell’attuazione della legge e soprattutto affrontare una volta per tutte la “questione” gioco seriamente e concretamente”.

 

PressGiochi