29 Marzo 2024 - 12:09

Cordenons: l’amministrazione prende tempo per avviare i controlli alle slot machine

Erano stati preannunciati a partire dallo scorso gennaio, ma poi, in seguito alla nuova normativa regionale che modifica l’impianto precedente, non se n’è fatto niente: si tratta dei controlli nei

28 Agosto 2017

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Erano stati preannunciati a partire dallo scorso gennaio, ma poi, in seguito alla nuova normativa regionale che modifica l’impianto precedente, non se n’è fatto niente: si tratta dei controlli nei locali pubblici che il Comune di Cordenons, a Pordenone, doveva effettuare per prevenire situazioni di ludopatia.

«Nel nuovo regolamento regionale – ha spiegato il consigliere delegato alle attività produttive Elio Quas – sono previste altre indicazioni sui luoghi sensibili, oltre a quelli già esistenti, come le banche. Luoghi dai quali le slot machine non possono essere presenti in un raggio di 500 metri. La nuova normativa regionale prevede di regolamentare la situazione entro tre anni. A fronte di queste novità e della nuova scadenza per regolarizzare la situazione, abbiamo atteso prima di avviare i controlli: intendiamo approfondire ulteriormente la documentazione regionale in modo da non avere, da parte degli esercenti, eventuali lamentele o ricorsi».

 

In base alla precedente regolamentazione, erano stati individuati 35 locali che a Cordenons dispongono di apparecchi per il gioco, per un totale di 140 macchinette. La prevenzione delle ludopatia, anche attraverso azioni di sensibilizzazione della popolazione, è una necessità che all’epoca dell’amministrazione Ongaro era stata condivisa dall’intero consiglio con ben due ordini del giorno, ai quali però non s’è dato seguito.

Successivamente, il Pd aveva nuovamente presentato un ordine del giorno. «È un fenomeno che va contrastato – aveva ribadito il sindaco Andrea Delle Vedove -. Per questo, oltre ai controlli, stiamo valutando anche altre forme di intervento da mettere in campo».

«Siamo di fronte a un’incongruenza – ha affermato Quas – perché da un lato lo Stato liberalizza queste attività mentre dall’altra ci sono i sindaci che devono provvedere a tutelare la salute dei cittadini. Ma per mettere in atto delle azioni, ci deve essere anche la sicurezza che non si vada incontro a contenziosi da parte degli esercenti che, di fronte al tribunale, potrebbero anche avere la meglio sull’amministrazione pubblica. A fronte della proroga concessa dalla Regione, noi utilizziamo un criterio di cautela e di prudenza».

 

PressGiochi