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Butti (FdI): “Ludopatia all’ottavo posto tra le dipendenze”

“Il gruppo di Fratelli d’Italia . ha affermato l’on. Butti ieri alla Camera – lotta ed è impegnato a contrastare non solo la ludopatia ma ogni tipo di dipendenza. Personalmente

03 Agosto 2018

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“Il gruppo di Fratelli d’Italia . ha affermato l’on. Butti ieri alla Camera – lotta ed è impegnato a contrastare non solo la ludopatia ma ogni tipo di dipendenza. Personalmente vorrei che trattare il tema del disturbo del gioco d’azzardo – così come, tirandovi un po’ le orecchie, vi ha corretto la XII Commissione (Affari sociali), perché questo articolo 9 era titolato nel contrasto alla ludopatia e non parlava del gioco d’azzardo – non si facesse per decreto, così come un ragionamento sulle dipendenze, perché per affrontare temi così importanti non bisogna essere superficiali, non bisogna essere pressappochisti, bisogna dare il tempo al Parlamento di discutere, bisogna valutare quelle che sono le indagini e le statistiche, i dati, che pure esistono, anche se spesso in contraddizione tra loro.

Allora è singolare, ad esempio, che in questo decreto si inserisca la lotta – come la chiamavate – alla ludopatia, quando, citando il CNR, quindi dati, signor Ministro, assolutamente attendibili, la dipendenza dal gioco è solo all’ottavo posto. Colleghi, pensate – non so per chi possa essere interessante questa informazione -, addirittura, prima viene la dipendenza dal sesso, e ancora prima la dipendenza da socialnetwork e dagli smartphone, che sono due dipendenze che stanno preoccupando particolarmente i pediatri e i neuropsichiatri infantili, per gli effetti devastanti che possono avere sui giovani e sugli adolescenti. Quindi, la ludopatia è all’ottavo posto. Noi speriamo che con un provvedimento organico e globale si possano affrontare anche gli altri argomenti. Allora, questo emendamento introduce tre questioni importanti: la prima, il limite di affollamento all’interno dei cluster pubblicitari per tutti gli spot che promuovono le scommesse e che promuovono la pubblicità; la seconda, trasmettere questi spot in fascia non protetta, quindi dalle 23 alle 7, così come si conviene anche in altri settori; la terza – importante -, introduciamo delle pesanti limitazioni alle sponsorizzazioni, che pure sono previste. Perché, signor Ministro e signor Presidente, noi avanziamo queste proposte? Perché il divieto assoluto della pubblicità su questi giochi impedisce agli operatori che hanno acquistato una regolare concessione in Italia di poter fare comunicazione, lasciando però indisturbati tutti gli operatori che la licenza internazionale l’hanno presa in Paesi off-shore, magari anche a Curaçao. Basta digitare su Google, signor Ministro, le parole chiave “casinò online”, per capire che sono spariti tutti gli annunci dei concessionari italiani e sono comparsi invece gli annunci di concessionari appunto con sedi off-shore. Questo emendamento tenta anche di evitare una pesante discriminazione, perché, colleghi, è bene saperlo, non c’è un Paese europeo dove vi sia un divieto alla pubblicità sui giochi e sulle scommesse. Signor Ministro, lei annuisce, ma un motivo ci sarà. Quindi, voi non state combattendo il disturbo da gioco d’azzardo ma state mettendo seriamente in difficoltà il mondo del broadcasting, il mondo dell’editoria, il mondo dell’advertising, il mondo della comunicazione e anche il mondo dello sport, non solo lo sport ricco, quello professionistico, signor Ministro, ma anche lo sport dilettantistico. Ripensateci”.

 

PressGiochi

 

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