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Binetti (Ap): “Gli interventi attuati contro la ludopatia non sono sufficienti”

“Mi capita spesso di sentirmi chiedere che fine abbia fatto la famosa legge sulla cosiddetta ludopatia e se i recenti interventi fatti con le due ultime leggi finanziarie, l’istituzione dell’Osservatorio

20 Gennaio 2016

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“Mi capita spesso di sentirmi chiedere che fine abbia fatto la famosa legge sulla cosiddetta ludopatia e se i recenti interventi fatti con le due ultime leggi finanziarie, l’istituzione dell’Osservatorio l’anno scorso e lo stop alla pubblicità quest’anno, possano essere considerati soddisfacenti ai fini della prevenzione, della cura e la riabilitazione per i giocatori che hanno contratto una grave dipendenza dal gioco d’azzardo. La risposta è no”.

Lo scrive in una nota Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc).

“E’ vero che l’osservatorio e stop alla pubblicità erano due punti dei punti qualificanti del ddl in questione, ma non erano i soli. La notizia di oggi per cui in Campania sei minori su 10 giocano sfruttando tutte le potenzialità della rete, rende urgente affrontare il problema del rischio evitando banalizzazioni e semplificazioni sterili. Occorre trasformare la potenziale dipendenza dal gioco in una grande opportunità formativa, ma è altrettanto indispensabile avviare una capillare operazione di controllo a livello delle piattaforme informatiche che offrono giochi on line. Una condizione sociale che riflette al tempo stesso il desiderio di emancipazione e il bisogno di trasgressione degli adolescenti e che richiederebbe interventi che non possono limitarsi al solo stop della pubblicità. Serve un profilo più articolato – spiega l’on. Binetti- per prevenire questa sindrome che nasce dal classico disagio adolescenziale ma può sfociare in problemi di maggiore gravità. Non basta una campagna di informazione per metterli sull’avviso, occorre un’azione educativa più profonda ed efficace, un sistema di monitoraggio che permetta di capire quando il rischio sta aumentando di pericolosità, e una rete di luoghi e di persone in cui sia possibile disintossicarsi in modo definitivo. E le leggi attuali per ora non offrono nessuna garanzia in tal senso”, conclude la parlamentare.

PressGiochi

 

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