20 Aprile 2024 - 01:01

Avv. Cardia: “Ordinanza storica contro le distanze adottate dal comune di Bolzano”

Ordinanza storica contro l’effetto espulsivo del comune di Bolzano: sospeso un provvedimento di chiusura. Se ne è parlato alla presentazione del volume dell’avv. Geronimo Cardia sul proibizionismo inflitto al gioco

22 Aprile 2016

Print Friendly, PDF & Email

Ordinanza storica contro l’effetto espulsivo del comune di Bolzano: sospeso un provvedimento di chiusura. Se ne è parlato alla presentazione del volume dell’avv. Geronimo Cardia sul proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale che il Sottosegretario ha integrato con una prefazione. Il sottosegretario all’incontro ha precisato tra l’altro che detto volume rappresenta un aiuto al governo per le attività che porteranno ad una regolamentazione del gioco legale che sia giusta e dunque non proibizionistica.

 

La contrapposizione tra la normativa territoriale e quella nazionale sul gioco pubblico italiano, e il suo possibile superamento, è il filo rosso che tiene insieme la raccolta di articoli che ha dato vita al libro ‘La questione territoriale. Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale’ a cura dell’avvocato Geronimo Cardia. Si tratta di una raccolta di interventi e scritti a partire dal 2011, che offrono un quadro chiaro ed esaustivo delle varie normative regionali e comunali sul gioco e del loro rapporto con la regolamentazione statale.

 

“È dal 2011 – ha dichiarato Cardia – che gli operatori del gioco legale cercano di mettere in luce in tutte le sedi (giudiziali, culturali, giornalistiche) quanto la normativa prodotta dalle realtà territoriali (Regioni, Province, Comuni e questi ultimi con o senza copertura normativa provinciale o regionale) in merito alla distribuzione e alle modalità di distribuzione del gioco legale presenti caratteri di inadeguatezza, inapplicabilità oltre che di illegittimità, con tutte le conseguenze sul piano degli effetti. Il tema è di rilievo in quanto, benché la vicenda interessi solo apparentemente la normativa territoriale, a ben vedere il fenomeno è ormai diffuso a macchia d’olio sull’intero territorio dello Stato. Le leggi regionali e provinciali anti gioco legale sono tante. I provvedimenti comunali anti gioco legale sono ancora di più. Il tema è di rilievo perché interessa un’intera realtà industriale con tutte le forze occupazionali che negli anni sono state coinvolte: gli operatori del gioco legale colpiti dalla normativa sono tutti indistintamente coinvolti, a secondo dell’iniziativa adottata, i concessionari di Stato, i gestori, i gestori di sala, gli esercenti del comparto delle cosiddette slot, delle video-lotterie, delle scommesse, del bingo, senza esclusione alcuna. E con loro tutti i fornitori di tecnologia, i produttori e l’intero indotto. Il tema è di rilievo perché una buona e giusta regolamentazione – al pari di una non buona o ingiusta regolamentazione – del gioco legale ha inevitabilmente impatto e riflessi su profili di interesse generale quali la salute, l’ordine pubblico e, perché no, il gettito erariale. (…) Quel che a gran voce si cerca di fare intendere ormai dal 2011, è che le misure adottate, anziché regolamentare la distribuzione e la modalità di distribuzione del gioco legale di fatto, anche disattendendo gli scopi di volta in volta esplicitati, vietano, proibiscono la distribuzione del gioco legale, in chiaro contrasto con la normativa nazionale che da tempo ha compiuto la scelta della regolamentazione, della disciplina, per carità sempre migliorabile, piuttosto che quella del proibizionismo”.

 

Baretta (Mef): “Sui luoghi del gioco, competenza del questore non del sindaco”

PressGiochi