29 Marzo 2024 - 12:18

Astro: ‘Contando le slot non si fa prevenzione al Gap’

Come si può chiamare “progetto” un’attività di “conta” delle macchine da gioco, quando il medesimo risultato è ottenibile dall’interrogazione del sistema telematico di A.D.M.? Se lo chiede l’associazione Astro che

02 Novembre 2015

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Come si può chiamare “progetto” un’attività di “conta” delle macchine da gioco, quando il medesimo risultato è ottenibile dall’interrogazione del sistema telematico di A.D.M.?

Se lo chiede l’associazione Astro che commenta il fatto che diverse amministrazione locali lombarde, come il comune di Stradella, abbiano avviato un progetto, che si è guadagnato il finanziamento pubblico della Regione, per monitorare gli apparecchi da gioco installati sul territorio o meglio contarli semplicemente come interventi di prevenzione al gioco patologico.

La dimensione del fenomeno descritto – fa sapere Astro – ha già raggiunto una dimensione notevole, e non si è ancora terminata l’analisi di tutti i progetti lombardi assegnatari del finanziamento regionale.

Oltre a Stradella (Pv), ci sono Luino (Va), Gonzaga (Mn), Desenzano sul Garda (Bs), Seriate (Bg), Como, Borgo Virgilio (Mn), Ospitaletto (Bs), Agrate Brianza (Mb), Erba (Co), per un “controvalore” in finanziamenti pubblici pari a c.a. 470.000 euro “(in tutto o in parte) erogati per “mappare gli apparecchi da gioco legale” sul rispettivo territorio.

In queste aree pertanto si applica un innovativo protocollo socio-sanitario (evidentemente di eccellenza), in virtù del quale la parte principale della strategia di prevenzione al G.A.P. è l’individuazione (che si ribadisce è comunque acquisibile con un “click” dal sistema A.D.M.) delle location in cui sono ospitati i congegni.

Ottenuta questa “mirabolante” informazione (dopo un anno di lavoro, in luogo dei 2 minuti in cui il sistema telematico poteva rispondere), e spesi 470.000 euro, qualcuno, poi “si attiva” per curare i malati o assistere chi può diventare malato, o “intercettare culturalmente” l’utenza di gioco per indirizzarla a comportamenti responsabili, oppure ci si limita ad una ulteriore “conta” ? Quando si smetterà di “contare” (soprattutto a questi prezzi) e si inizierà ad allestire una progettualità “verificata e verificabile” per dotare le cittadinanze di profilassi di accesso al gioco legale – sicuro – responsabile, con prassi idonee alla prevenzione alla patologia ?

Forse un giorno ci arriveremo, per adesso è doveroso segnalare che si è ben lontani dal concepire “il risultato”, ovvero la prevenzione al G.A.P. come un “target” a cui abbinare la verifica (anche critica) di efficacia e idoneità.

Ciò che prima era un sospetto, ovvero che “dell’esistenza di malati di G.A.P.” si facesse – troppo spesso – uso strumentale per altri fini, diventa oggi un pensiero già dotato di drammatica concretezza ed evidenza documentale”.

 

PressGiochi