28 Marzo 2024 - 21:07

Asteriti: “La pubblicità dell’azzardo diventa indiretta e occulta”

Osvaldo Asteriti attacca alcune notizie che hanno dato spazio alle vincite di gioco.   “La pubblicità del gioco d’azzardo-commenta- supera a volte i limiti e gli spazi ad essa assegnati

13 Aprile 2017

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Osvaldo Asteriti attacca alcune notizie che hanno dato spazio alle vincite di gioco.

 

“La pubblicità del gioco d’azzardo-commenta- supera a volte i limiti e gli spazi ad essa assegnati e viene trasmessa anche in  maniera indiretta o occulta. Alcuni quotidiani locali hanno dato in questi giorni ampio risalto alla “notizia” della vincita assegnata nella Regione del primo premio di una lotteria nazionale a estrazione istantanea, utilizzando toni elogiativi e retorici per raccontare la vicenda, con effetti di promozione del gioco d’azzardo. Premetto che la vincita di un  premio di un g&v non mi sembra una “notizia”, anzi mi appare come una perfetta “non notizia”, considerato che quel premio è compreso nel montepremi ed è quindi normale che venga assegnato. Mi viene in mente, a questo proposito, l’aforisma sul giornalismo, secondo cui “se un cane morde il postino, non è una notizia, se il postino morde il cane, è una notizia. Mi colpisce e mi indigna il tono, il “colore” con cui viene data questa “non notizia”, che rappresenta un vero e proprio endorsement del gioco d’azzardo legale, mettendo in chiaro quello a cui la comunicazione, anche pubblicitaria, del gioco d’azzardo, allude. Intanto il vincitore non è un giocatore ma un “disoccupato” che, come precisa l’articolo, in base alle dichiarazioni del titolare della tabaccheria, si presentava al bar e all’annessa tabaccheria due volte alla settimana e destinava alla “ricerca della fortuna  quei 30 euro settimanali”. Ammettendo che la cifra indicata sia esatta, sono più di 1.500 euro l’anno, spesi in due sessioni di gioco in quel solo esercizio; non  male per “la ricerca della fortuna”.

 

“Ma tutto il tono- continua Asteriti- soprattutto di uno degli articoli che si occupano della vicenda, appare francamente troppo ammiccante, eccessivamente elogiativo del gioco d’azzardo, superando abbondantemente i limiti della solita retorica che caratterizza la comunicazione del settore,  tipo “il bacio della fortuna” o espressioni simili, fino a giungere alla vera e propria apologia. Frasi come “Può bastare un  biglietto da 5 euro e una monetina con cui grattar via la vernice dorata per trasformare l’ennesima giornata alla disperata ricerca di un lavoro che non c’è in un appuntamento col destino…che cambia la vita e in  un amen risolve tutti i problemi che sembravano insormontabili.” O l’osservazione attribuita al vincitore “adesso non dovrò più cercarmi un lavoro” o, infine, il commento del titolare della tabaccheria: “Tante persone vengono a grattare un tagliando sperando in un futuro migliore, lui ci è riuscito”.

 

“Tutto ciò- prosegue- in evidente violazione delle norme che regolano la materia, Secondo l’articolo 1, comma 938, lettere a) e d) della legge idi stabilità 2016, è vietata la pubblicità che incoraggi il gioco eccessivo o incontrollato o “che presenti o suggerisca che il  gioco  sia  un  modo  per risolvere problemi finanziari o personali, ovvero che costituisca una fonte di guadagno o di sostentamento alternativa al lavoro, piuttosto che una semplice forma di intrattenimento e di divertimento”.

 

“Insomma-conclude Asteriti- una vera e propria pubblicità occulta del gioco d’azzardo, vietata e ancora più insidiosa perché nascosta in un articolo di giornale che dovrebbe avere finalità di  informazione e non promozionali. Nessun accenno nell’articolo al fatto che nel montepremi di quella lotteria istantanea ci fossero, su 54 milioni di biglietti distribuiti come primo lotto, 16 milioni di “premi” pari al prezzo del biglietto, nessuna indicazione della probabilità di vincita del premio maggiore, un biglietto su 4.560.000. Niente. Solo retorica e un assist per i monopoli. E’ per questa ragione che sto valutando l’ipotesi di segnalare l’articolo all’ordine dei giornalisti per fare accertare l’eventuale presenza di violazioni disciplinari in esso contenuti”.

 

 

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