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Asteriti: “I Monopoli per le probabilità di vincita delle newslot e vlt hanno inventato il criterio della percentuale di restituzione”

L’avvocato Osvaldo Asteriti, questa volta, prendendosela ancora con i Monopoli di Stato, attacca l’indicazione di vincita delle newslot e vlt.   “La conoscenza della reale probabilità che un evento si

24 Maggio 2017

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L’avvocato Osvaldo Asteriti, questa volta, prendendosela ancora con i Monopoli di Stato, attacca l’indicazione di vincita delle newslot e vlt.

 

“La conoscenza della reale probabilità che un evento si verifichi costituisce di norma un criterio di ragionevolezza per guidare le nostre scelte, una garanzia per evitare di illudersi, sopravvalutando le nostre chances- commenta- Il decreto Balduzzi, a tutela della salute dei giocatori, impone di indicare nella pubblicità dei giochi con vincite in denaro, nonché sulle schedine e sui tagliandi di essi, la probabilità di vincita riconosciuta nel singolo gioco ai giocatori. L’osservanza della norma in esame da parte dei concessionari non può considerarsi rigorosa, tutt’altro, anche a causa dell’atteggiamento corrivo in materia da parte dell’aams. Abbiamo denunciato in molte occasioni il sistema con cui concessionario e monopoli indicano la probabilità di vincita sui tagliandi g&v, per “fascia di premio”. Solo per i g&v la probabilità di vincita non viene indicata in relazione ai singoli premi in palio, ma accorpando premi di diverso importo in fasce. Questo sistema implica, ad esempio, che sui biglietti dell’ultimo g&v la probabilità di vincere un premio da 500 euro sia indicata come 1 ogni 3,66 biglietti vincenti, mentre in realtà la probabilità di vincere il premio da 500 euro è di 1 ogni 163.200 biglietti vincenti, quasi 45 mila volte più bassa.

 

“Per alcuni giochi con vincite in denaro, e tra i più pericolosi, la probabilità di vincita, non viene indicata affatto, non si sa per quale ragione, o forse sì- prosegue l’avvocato- Ai giocatori, infatti, non è dato sapere quale sia la probabilità di aggiudicarsi un premio giocando alle newslot o alle vlt. In sostituzione di questo dato che, secondo l’intenzione del legislatore, dovrebbe avere una funzione moderatrice sui giocatori, evitando facili illusioni e l’eccessiva pratica del gioco d’azzardo, i monopoli hanno sostituito il criterio di i indicare, sul sito, la percentuale di restituzione”.

 

“Questo criterio non è previsto nel decreto Balduzzi- conclude Asteriti-  che impone l’indicazione della probabilità di vincita o, quando la stessa non sia definibile, prescrive di indicare “la percentuale storica per giochi similari”. Senza alcun riferimento alla percentuale di restituzione , la cui indicazione, in evidente contrasto con la ratio legis, invece di funzionare da elemento di valutazione e moderazione per il giocatore, assume la funzione di ulteriore incentivo al gioco d’azzardo. Altro è dire che la probabilità di vincere un premio (?) pari alla puntata è 1 su 10, altro dire che il gioco restituisce l’80% della raccolta. Eppure il meccanismo di funzionamento delle infernali “macchinette” è governato, come in tutti gli altri giochi, da uno spietato algoritmo matematico, in base al quale sarebbe possibile definire la probabilità di vincita dei singoli premi, prestando così osservanza alla legge.  I monopoli, invece, ignorando cinicamente le esigenze di tutela della salute dei giocatori, che ispirano la norma, hanno preferito “inventare”, per le macchinette,  il criterio della percentuale di restituzione, così da spingere i giocatori alla pratica del gioco d’azzardo,  anche attraverso questa indicazione inutile, anzi dannosa”.

 

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