20 Aprile 2024 - 12:05

Alessandria: amministrazione a lavoro per bandire sale scommesse e slot dalla città

Ad Alessandria l’amministrazione comunale si è messa a lavoro per capire in cosa consiste quella che diventerà la nuova legge regionale per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo. La

11 Aprile 2016

Print Friendly, PDF & Email

Ad Alessandria l’amministrazione comunale si è messa a lavoro per capire in cosa consiste quella che diventerà la nuova legge regionale per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo.

La Commissione Consiliare Politiche Sociale e Sanitarie del Comune di Alessandria ha consentito la divulgazione capillare del testo unificato del DDL 126 e della proposta di Legge Regionale n. 112 ‘Previsione e contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico in Piemonte” alla presenza del presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale, Domenico Ravetti.

Il presidente Ravetti ha illustrato l’iter che ha portato alla proposta di Legge Regionale che approderà in Consiglio Regionale, nei prossimi giorni, accogliendo le osservazioni emerse nel corso della discussione.

 

La limitazione più importante (e più complicata anche da far rispettare) riguarda le distanze: entro 18 mesi dalla trasformazione in legge – già inserita nell’ordine del giorno del Consiglio regionale di martedì – non ci dovranno essere video poker e macchinette «mangia-soldi» a meno di 500 metri da quelli che sono stati definiti «punti sensibili». Ad esempio scuole, oratori, ospedali, centri per anziani, persino bancomat, stazioni, compro oro. Pena, una multa da 2 mila a 6 mila euro; non per esercizio commerciale, ma per singola slot.

 

Raggiunte le tre multe, il locale verrà chiuso. Quindi, i bar che si trovano vicini a questi luoghi d’aggregazione sono avvisati. Entro tre anni, invece, dovranno sparire (sempre entro i famosi 500 metri) le sale scommesse. In commissione erano presenti anche i rappresentanti delle associazioni o enti che già si occupano del contrasto del gioco d’azzardo in città: Libera, Alessandria Slot Free, Confesercenti e il dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Asl. Quest’ultimo, rappresentato da Maria Luisa Cormaio, che ha sottolineato: «Le persone che si rivolgono a noi per chiedere assistenza sono ancora poche. Manca la consapevolezza dell’esistenza di un servizio pubblico, completamente gratuito, che offre un aiuto specializzato ai soggetti e alle famiglie colpite dal problema».

 

 

“Il testo presentato, per la sua complessità e rilevanza, ha trovato il consenso di tutte le parti politiche già nella approvazione in commissione regionale” ha spiegato Ravetti “perché al centro è stato messo il tema della salute”.

“La medesima unitarietà di intenti è stata rilevata all’interno dei lavori della Commissione a livello locale – ha continuato il presidente della Commissione Consiliare Politiche Sociali e Sanitarie, Rossella Procopio -. come dimostrato dai provvedimenti amministrativi approvati fino ad ora in Consiglio comunale e dalla diffusa partecipazione e dall’interesse all’approfondimento del testo ed alla sua discussione nella Commissione odierna”.

“Fin dal suo insediamento la Commissione Speciale di Promozione della Cultura della Legalità – ha spiegato il presidente, Roberto Massaro – ha acceso i riflettori sul tema, avviando un lavoro di approfondimento con le associazioni e gli attori coinvolti sul territorio. Oggi si fa un passo ulteriore con la proposta di adottare provvedimenti che faciliteranno le azioni delle Amministrazioni Comunali, andando a colmare un vuoto normativo che fino ad oggi rendeva passibili di ricorsi al TAR”.

Il testo presentato dal presidente Ravetti, va nella direzione di non consentire varchi d’accesso per i ricorsi, prevedendo un ‘quadro certo’, con specifiche azioni, entro il quale i Comuni possono prendere dei provvedimenti. Vengono, infatti, contemplate limitazioni di orario, vincoli sulla collocazione e distanza della presenza degli apparecchi da gioco rispetto a punti ritenuti sensibili, divieti sulla pubblicità e sull’utilizzo da parte dei minori.

A supporto di tale politica è stata prevista l’applicazione da parte dei Comuni di una serie di accertamenti e di conseguenti sanzioni amministrative pecuniarie, il cui 20% è destinato alla Regione, al fine di finanziare le iniziative previste dalla Legge. Il restante 80% rimarrà nelle casse dei Comuni per adempiere agli obblighi normativi richiesti.

Mauro Piccini ed Augusta Cavigliasso dell’associazione Libera -Alessandria, già in prima linea nel portare avanti iniziative di prevenzione e di lotta al gioco d’azzardo patologico, hanno voluto ricordare che l’attivazione di azioni di contrasto al fenomeno sarà inserita come punto che impegnerà gli amministratori con la sua sottoscrizione nell’ambito della piattaforma L10.

La dottoressa, Cormaio Maria Luisa, del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell’ASL- AL ha concluso sottolineando che le persone che si rivolgono al Servizio per richiedere assistenza sono ancora poche “manca la consapevolezza dell’esistenza di un Servizio Pubblico, completamente gratuito che offre un aiuto specializzato ai soggetti ed alle famiglie colpite dal problema. La legge proposta, quindi, va a rinforzare con il sostegno e la promozione da parte della Regione, un’attività specialistica già avviata”.

 

 

PressGiochi

 

 

Regione Piemonte: prosegue l’esame del ddl sul gioco d’azzardo