18 Aprile 2024 - 17:52

AGCOM. Selli (Confindustria): “La pubblicità del gioco è uno strumento per combattere l’illegalità e mettere ordine nel sistema”

“Usare il termine gioco d’azzardo patologico è una mistificazione: tutto il gioco è patologico altrimenti dovremmo presupporre che esiste un gioco d’azzardo non patologico, sarebbe più corretto utilizzare il termine

02 Maggio 2016

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“Usare il termine gioco d’azzardo patologico è una mistificazione: tutto il gioco è patologico altrimenti dovremmo presupporre che esiste un gioco d’azzardo non patologico, sarebbe più corretto utilizzare il termine azzardopatia”.

Sull’aspetto terminologico sono intervenuti numerosi relatori dell’incontro che si è tenuto oggi su gioco e minori all’Agcom a Roma, come Luigino Bruni dell’organizzazione Slot Mob secondo il quale “oggi, in Italia il Gioco è uscito fuori controllo; è stata fatta una politica mirata esplicitamente a diffonderlo tanto che tutto ciò che prima era illegale ora è stato ampiamente legalizzato. L’aspetto più deteriore è che i bar e gli esercizi di socialità primaria frequentati dai bambini sono stati riempiti di giochi e slot con l’esclusivo fine di fare cassa sfruttando i più deboli, di qui la primaria e assoluta responsabilità ricade sul Governo”.

Inoltre, ha criticato Bruni riferendosi alla campagna 18+ realizzata da Lottomatica in collaborazione con il Moige: “E’assurdo che si porti avanti un programma per parlare di gioco d’azzardo nella scuole ad opera di un operatore dell’industria dell’azzardo”.

Per Bruni, la pubblicità del gioco va vietata tout court e il gioco pubblico deve diventare realmente tale, gestito totalmente dal settore della PA o al limite da associazioni no profit”.

 

Per Maurizio Mensi, presidente del Comitato Media e Minori, il Codice di autoregolamentazione Tv e minori, realizzato nel 2002, andrebbe rivisto e aggiornato, dopo tanti anni. “Per quanto riguarda il gioco – ha affermato Mensi –  il comitato ha delle potenzialità limitate perché può intervenire solo sulla tv tradizionale e non sugli altri canali comunicativi”. Mensi ha ricordato come sia necessario aldilà delle norme e sanzioni, dare una spinta verso la consapevolezza perché la consapevolezza genera responsabilità.

 

“Sul mondo della pubblicità in Internet , invece, – ha detto – le regole vigenti sono come armi spuntate”.

 

Angela Nava del Consiglio nazionale utenti, presente all’evento ha affermato che “l’abolizione di ogni forma di pubblicità in Tv e radio dalla 7 alle 22 costituisce si una forma di proibizionismo rafforzato ma in realtà sono una foglia di fico alla nostra coscienza. Bene limitare gli spot del gioco ma propongo di inserire ogni 5 spot del gaming una pubblicità progresso che metta in evidenza i rischi del gioco d’azzardo in senso lato”.

 

AGCOM: gioco e minori. Più che proibire, occorre costruire una sana base culturale sul gioco d’azzardo

 

“L’associazione Aiart – ha ricordato Massimiliano Padula – insiste sulla linea educativa per condizionare positivamente i comportamenti collettivi , quindi si tratta di un processo che chiama in causa ognuno di noi attribuendoci delle precise responsabilità anche perché il pericolo delle trasgressioni è sempre dietro l’angolo”.

 

Forte dell’importanza dello sviluppo di una cultura educativa sana come risposta ai pericoli del gambling anche Stefano Selli, di Confindustria Radio Tv secondo il quale l’attuale quadro regolatorio in materia di pubblicità e gioco è sicuramente chiaro e puntuale anche se l’area scoperta rimane proprio quella dell’offerta online. Inoltre, ha chiarito Selli: “In assenza di un regolamento di attuazione delle norme poste in Manovra, il regime sanzionatorio non è ancora applicabile e le tv generaliste stanno rispettando la prescrizione in autodisciplina. La mancanza del decreto di attuazione rende ancora inapplicabile il regime sanzionatorio e avvalora la positività del giudizio sulle emittenti. La pubblicità non è un disvalore e dobbiamo ricordare che le slot nell’azzardo sono l’unico prodotto che non viene pubblicizzato.

La pubblicità non è un disvalore anzi è uno strumento per combattere l’illegalità e mettere ordine nel sistema. Se proprio dobbiamo intervenire possiamo sottoporre ad un controllo preventivo tutti gli spot sul gioco per poterne analizzare tutte le caratteristiche e i contenuti”.

 

In conclusione, Antonio Preto (Agcom) ha spiegato che la Raccomandazione europea sulla pubblicità recepita dalla Stabilità, preferisce misure stringenti e non divieti assoluti anche se la stessa manovra manca di intervenire sulla pubblicità online e quindi recepisce la raccomandazione solo parzialmente lasciando scoperto un fronte molto importante. “C’è uno spazio sul quale intervenire molto importante ovvero tutto quello attinente l’online. AGCOM – ha chiarito – si è voluta interessare dell’argomento perche il gioco, l’azzardo e i minori formano un triangolo che unisce il gioco, i minori e l’azzardo e l’obiettivo dell’incontro è proprio quello di parlare di normativa pensando ad un miglioramento in vista di un possibile miglioramento della tutela del minore”.

 

Come ha affermato lo stesso presidente dell’Authority, Angelo Cardani, presente all’incontro, spegnere la Tv e vietare non è sicuramente la soluzione, tuttavia “occorra consentire ma elevando anche qualche barriera per proteggere chi non è ‘fiorito’ dal punto di vista intellettuale”.

 

PressGiochi