29 Marzo 2024 - 16:17

ADM. Pezzopane (Pd) critica il declassamento dell’ufficio regionale dell’Aquila

E’ ingiusto e in controtendenza declassare l’ufficio del capoluogo di regione dogane e monopoli dell’Aquila. Ad affermarlo la deputata Stefania Pezzopane del Pd in una interrogazione scritta presentata al Ministero

16 Aprile 2018

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E’ ingiusto e in controtendenza declassare l’ufficio del capoluogo di regione dogane e monopoli dell’Aquila.

Ad affermarlo la deputata Stefania Pezzopane del Pd in una interrogazione scritta presentata al Ministero delle Finanze nella quale l’on. fa sapere che il direttore interregionale delle dogane e dei monopoli del Lazio e l’Abruzzo ha illustrato alle organizzazioni sindacali e alla rappresentanza sindacale unitaria la nuova struttura dell’ufficio unificato Dogane-Monopoli di Pescara, che prevede una riorganizzazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nonché lo stato del progetto «pilota» attualmente in corso, relativo alla prevista unificazione degli uffici delle dogane e dei monopoli della regione Abruzzo.

Una simile ipotesi di ristrutturazione – spiega Pezzopane – avrà come necessaria conseguenza un declassamento dell’ufficio dogane e monopoli dell’Aquila, che verrà privato di tutte le competenze e ridimensionato a Sot (sezione operativa territoriale): ciò significa che la sede dirigenziale, una posizione organizzativa e cinque aree verranno tutte trasferite a Pescara; questo comporterà, inevitabilmente, disagi crescenti per l’utenza sia in termini di tempi che di costi a causa della concentrazione a Pescara dell’attività decisionale.

Il personale delle dogane e dei monopoli di L’Aquila, nell’assemblea tenutasi in data 27 marzo 2018 alla presenza dei rappresentanti sindacali Cisl, Cgil, Salfi ha manifestato preoccupazione per l’annunciato declassamento e conseguente depauperamento di compiti dell’ufficio dogane e monopoli dell’Aquila, preannunciato nell’incontro tenutosi il 13 marzo 2018 con l’amministrazione; l’unificazione di dogane e monopoli coinvolgerà una platea sempre più ampia e capillare che va dalle grandi realtà industriali, come il polo farmaceutico, ai grandi depositi doganali e commerciali sottoposti al regime delle accise, ma anche ai micro-birrifici, ai liquorifici, ai distributori di carburanti, nonché ai monopoli, ai tabaccai, ai concessionari, agli esercenti di giochi, ai gestori di sale; non può sottacersi la rilevanza economica della provincia aquilana nonché dell’ambito territoriale, che risulta essere tra i più estesi d’Italia, e che giustifica la presenza di un ufficio con piene competenze per rendere più agevole e tempestivo l’espletamento dei servizi all’utenza, in coerenza con quanto indicato nell’articolo 7 del regolamento di amministrazione approvato nel mese di febbraio 2018.

Inoltre – conclude – va considerato che L’Aquila è capoluogo di regione e di conseguenza sede di uffici regionali, alcuni dei quali in stretta collaborazione e sinergia con l’ufficio: tale declassamento non può altresì giustificarsi con la penuria di risorse umane o con disservizi mai lamentati dall’utenza, né può essere sottovalutato il pieno raggiungimento degli obiettivi assegnati.

Se il Ministro interrogato, anche alla luce di quanto esposto, non ritenga ingiusto e in controtendenza declassare l’ufficio del capoluogo di regione, in particolare in ragione della faticosa ricostruzione post sisma, nell’ambito della quale garantire servizi e assumere anche funzioni dirigenziali e decisionali nelle zone interne significa operare nella direzione del riequilibrio socio-economico nei confronti delle zone costiere, anche al fine di evitare spopolamento e disagio sociale.

 

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