29 Marzo 2024 - 09:36

Abruzzo. Soriano (Sapar): “Stampa e amministratori del comune di Teramo si informino prima di emanare leggi contro AWP”

“Il comune dichiara guerra alla ludopatia? Benissimo, peccato che non è assolutamente informato su apparecchi e normative che li disciplinano, visto che sulle pagine del quotidiano “Il Centro” si legge

12 Marzo 2018

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“Il comune dichiara guerra alla ludopatia? Benissimo, peccato che non è assolutamente informato su apparecchi e normative che li disciplinano, visto che sulle pagine del quotidiano “Il Centro” si legge che Teramo risulta il comune del centro sud in cui si gioca di più a videopoker; peccato che questi siano illegali da più di 10 anni, per cui un censimento degli stessi risulta praticamente impossibile”.

Così Andrea Soriano, presidente della delegazione Abruzzo dell’Associazione Nazionale Sapar, commentando l’articolo odierno pubblicato dal quotidiano “Il Centro” edizione di Teramo, dal titolo “Il Comune dichiara guerra alla ludopatia”.

“Questa strumentalizzazione mediatica del fenomeno delle patologie legate all’azzardo deve finire –  ha dichiarato Soriano – soprattutto se non si conosce la materia di cui si parla, e che un’amministrazione comunale vorrebbe addirittura limitare. Ripeto, i videopoker sono apparecchi illegali, di cui difficilmente potremmo saperne numero ed entrate. Contrariamente alle slot, che invece sono collegate alla rete del concessionario, e la cui installazione (contrariamente a quanto riferito nell’articolo) è subordinata al rilascio di numerose certificazioni, anche da parte della questura. Il gioco legale è sicuro e tracciato; è quello illecito impossibile da monitorare”.

Conclude quindi il presidente della delegazione Abruzzo: “Finché le amministrazioni locali continueranno ad emanare provvedimenti basati sul populismo e sull’umore del momento, non risolveremo alcun problema. Se si intende tutelare il giocatore potenzialmente patologico, non è questa la strada corretta. È necessario un approccio culturale diverso, che si realizza attraverso le attività di formazione e informazione dei gestori ed esercenti di locali e sale da gioco e attraverso la collaborazione delle istituzioni con le associazioni di categoria. Il proibizionismo nei confronti delle sole slot non risolverà il problema delle patologie legato al gioco, anzi, non farà altro che spostare il giocatore verso altre offerte, magari anche illegali e in mano alla criminalità organizzata”.“Il comune dichiara guerra alla Ludopatia? Benissimo, peccato che non è assolutamente informato sugli apparecchi e normative che li disciplinano, visto che sulle pagine del quotidiano “Il Centro” si legge che Teramo risulta il comune del centro sud in cui si gioca di più a videopoker; peccato che questi siano illegali da più di 10 anni, per cui un censimento degli stessi risulta praticamente impossibile”.

Così Andrea Soriano, presidente della delegazione Abruzzo dell’Associazione Nazionale Sapar, commentando l’articolo odierno pubblicato dal quotidiano “Il Centro” edizione di Teramo, dal titolo “Il Comune dichiara guerra alla ludopatia”

“Questa strumentalizzazione mediatica del fenomeno delle patologie legate all’azzardo deve finire –  ha dichiarato Soriano – soprattutto se non si conosce la materia di cui si parla, e che un’amministrazione comunale vorrebbe addirittura limitare. Ripeto, i videopoker sono apparecchi illegali, di cui difficilmente potremmo saperne numero ed entrate. Contrariamente alle slot, che invece sono collegate alla rete del concessionario, e la cui installazione (contrariamente a quanto riferito nell’articolo) è subordinata al rilascio di numerose certificazioni, anche da parte della questura. Il gioco legale è sicuro e tracciato; è quello illecito impossibile da monitorare”.

Conclude quindi il presidente della delegazione Abruzzo: “Finché le amministrazioni locali continueranno ad emanare provvedimenti basati sul populismo e sull’umore del momento, non risolveremo alcun problema. Se si intende tutelare il giocatore potenzialmente patologico, non è questa la strada corretta. È necessario un approccio culturale diverso, che si realizza attraverso le attività di formazione e informazione dei gestori ed esercenti di locali e sale da gioco e attraverso la collaborazione delle istituzioni con le associazioni di categoria. Il proibizionismo nei confronti delle sole slot non risolverà il problema delle patologie legato al gioco, anzi, non farà altro che spostare il giocatore verso altre offerte, magari anche illegali e in mano alla criminalità organizzata”.

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